Giorno di festa, seppur nel rispetto delle norme per il contenimento della pandemia da Covid-19, è stato il 10 agosto a Perugia dove si è celebrata la solennità di san Lorenzo, martire e diacono per eccellenza della carità, titolare della quattrocentesca cattedrale e del Punto di Ristoro Sociale Comune-Caritas attivo dal 2008 nell’antico l’Oratorio dei Ss. Simone e Giuda Taddeo, nel centrale quartiere del Carmine.
Importante valore sociale. La celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti nella cattedrale di San Lorenzo ha preceduto le attività dell’omonimo Punto di Ristoro svoltesi, come è tradizione, anche nel giorno della festa liturgica del Santo a cui è intitolato questo servizio-opera di importante valenza sociale promosso in collaborazione dal Comune e dalla Caritas di Perugia. A evidenziarlo, il 10 agosto, è stato, oltre il direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli, tra i concelebranti dell’Eucaristia in cattedrale presieduta dal cardinale Bassetti, il sindaco di Perugia Andrea Romizi.
Le parole del sindaco. “La ricorrenza della festa di San Lorenzo offre a tutti noi l’opportunità di rivolgere uno sguardo ancora più attento alla nostra città e ai suoi bisogni, soprattutto in questo momento di pandemia/post-pandemia. Certamente ancora di più comprendiamo il valore di quelle iniziative caritatevoli che nel tempo sono state messe in campo grazie anche a una collaborazione tra l’Amministrazione comunale e la nostra Chiesa perugina. Tra queste è di grande valore la Mensa-Punto di Ristoro “San Lorenzo”, attivata con la Caritas e che sta consentendo di dare sostentamento a tanti nostri cittadini e cittadine che sono in condizione di difficoltà e di bisogno. Tra l’altro – ha sottolineato il sindaco – abbiamo verificato come negli anni questa platea si sia ampliata in maniera drammatica. È davvero un bisogno che cresce e con questo bisogno deve crescere anche la nostra attenzione e il nostro impegno per affrontare questo tipo di situazione-emergenza sociale. Ringrazio ancora una volta il cardinale Bassetti e tutta la Chiesa e la Caritas – ha concluso Romizi –, perché fanno la differenza; l’hanno fatta in tempi così complessi e certamente la faranno per le prossime stagioni che ci attendono e che abbiamo compreso e che chiederanno tutta la nostra concentrazione e il nostro sforzo”.
Voglia di raccontarsi. Anche il mondo dei media quest’anno si è particolarmente interessato alle attività del Punto di Ristoro Sociale nel giorno della festa del suo Santo titolare. “Per la prima volta i fruitori della mensa si sono, anzi, hanno chiesto di poter parlare ai giornalisti che sono venuti a trovarci”. A dirlo è Stella Cerasa, assistente sociale e responsabile di questo servizio-opera Comune-Caritas, nel sottolineare che “hanno avuto voglia di raccontarsi, di testimoniare la loro vita che non è fatta soltanto di difficoltà e sofferenze, perché sanno che c’è qualcuno che si prende cura di loro attraverso l’ascolto e l’accoglienza”.
Oltre i pasti caldi. “La mensa ‘San Lorenzo’ è una realtà di prossimità – ha commentato la responsabile – dove non ci si limita alla ‘semplice’ distribuzione di pasti caldi dal lunedì al sabato, a più di cinquanta persone seguite dai Servizi sociali e dalla Caritas, ma è un’opera, animata da alcuni volontari, diventata negli anni un punto di riferimento anche per il quartiere del Carmine, una sorta di famiglia allargata dove si dà molta importanza all’ascolto reciproco. Forse, anche per questo, i fruitori, i nostri amici, si sono voluti ‘aprire’ agli operatori della comunicazione”.