«La vera umiltà è quella di chi si lascia raggiungere e salvare dall’amore del Signore, pane per noi spezzato, vino per noi versato. In Lui – in Cristo Gesù, nel mistero della sua passione, morte e risurrezione che si rinnova in ogni Eucaristia – veniamo liberati da una vita ripiegata su noi stessi, che è sterile e rende scontenti; veniamo restituiti alla verità più profonda di ciò che siamo: persone per le quali il Signore ha dato la sua vita». È il richiamo dell’arcivescovo Ivan Maffeis durante l’omelia della celebrazione della Cena del Signore del Giovedì Santo, 6 aprile, nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, compiendo il rito della lavanda dei piedi ad un gruppo di persone dei territori colpiti dal terremoto dello scorso 9 marzo, quattro settimane fa, come segno di attenzione della Chiesa particolare nei loro confronti. Gesto che mons. Maffeis ha compiuto, in mattinata, nel Carcere di Capanne, ad alcune decine di detenute e detenuti.