Amare è donare

Il Vangelo di San Giovanni nella riflessione di don Giuseppe De Virgilio

Don Giuseppe De Virgilio nel libro Il discepolo amato e la sua testimonianza, propone un percorso letterario concentrando l’attenzione sui primi 30 versetti del capitolo 13 di San Giovanni.

Questo capitolo apre una seconda parte del racconto del discepolo chiamata “il libro della Gloria” o “il Libro dell’Ora”, perché l’Ora è il progetto di Dio, il tempo della volontà di Dio che si compie nel mondo per quanto viene detto: “Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine”.

Nel capitolo 13 abbiamo la presentazione dei discepoli di Gesù e la presentazione del discepolo che Gesù amava, non presente nella prima parte del Vangelo, che ritorna sei volte nella seconda parte, a indicare che il narratore ha voluto conferirgli una particolare funzione profetica, simbolica e performativa.

L’autore ci propone un cammino soffermandosi sulla scena della cena di Gesù per illuminare il nostro quotidiano a partire dalla relazione personale e profonda che vivevano Gesù e il discepolo che tanto amava. Il verbo agapao (amare) è presente trentasette volte nel Vangelo di Giovanni, in cui simbologia dell’amore si pone come relazione profondissima, oblativa e di offerta. Se uno ama una persona, per San Giovanni, non la possiede, ma le dona la sua vita; in questo senso la dinamica oblativa fa parte pienamente del momento della cena di Gesù e ci mostra la vera amicizia. Giovanni è il modello del cuore, che da cuore ferito diventa un cuore sorgente: egli è l’unico che ha visto uscire sangue e acqua dal cuore trafitto di Cristo ed è l’unico che è stato ai piedi della Croce con Sua madre.

Se si ama veramente così, fissando lo sguardo su quell’Uomo, potremmo anche noi diventare i Suoi discepoli amati.

A cura della Libreria delle Volte