Alla scuola di San Lorenzo

Caro San Lorenzo, la prima tentazione che s’affaccia nell’animo nostro è quella di confinarti in una lontana vicenda, da rievocare una volta all’anno, ma dalla quale tenerci a debita distanza. 

Eri diacono, consacrato al servizio degli altri. Un servizio concreto il tuo, al punto che, quando l’imperatore Valeriano cercò di spogliare la Chiesa, non ti sei fatto pregare due volte nel consegnargli i suoi tesori: poveri, ciechi e storpi Come seme caduto nella terra, hai pagato il tuo coraggio con il martirio. 

Caro San Lorenzo, tu ci insegni che la vita altro non è che restituzione. Grazie per le persone che, come te, nelle nostre famiglie già vivono la logica del Vangelo e consegnano la loro libertà in tanti piccoli atti di servizio. Grazie per la disponibilità di due nuovi diaconi; grazie per le giovani che entrano fra le Clarisse; grazie per i nostri presbiteri; grazie per chi nelle nostre Istituzioni si pone al servizio. 

Sono tutte stelle che, più che la notte di San Lorenzo, illuminano quella del mondo. 

don Ivan, Vescovo