1 settembre
Beati Giovanni da Perugia, sacerdote
e Pietro da Sassoferrato, religioso
martiri
Memoria facoltativa
Dal Comune di più martiri con salmodia del giorno del salterio.
Ufficio delle letture
Seconda lettura
Dalla “Regola non bollata” di san Francesco d’Assisi
(XVI, 1-19, in E. Caroli ed., Fonti francescane, Padova, Editrici Francescane, 2004, pp. 75-76)
Di coloro che vanno tra i saraceni e altri infedeli
Dice il Signore: “Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi. Siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe” (Mt 10,16).
Perciò tutti quei frati che per divina ispirazione vorranno andare tra i saraceni e altri infedeli, vadano con il permesso del loro ministro e servo.
Il ministro poi dia loro il permesso e non li ostacoli, se vedrà che sono idonei ad essere mandati; infatti sarà tenuto a rendere ragione al Signore, se in questo o in altre cose avrà proceduto senza discrezione.
I frati poi che vanno tra gli infedeli possono comportarsi spiritualmente in mezzo a loro in due modi. Un modo è che non facciano liti né dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio (1 Pt 2, 13) e confessino di essere cristiani. L’altro modo è che, quando vedranno che piace al Signore, annunzino la Parola di Dio perché essi credano in Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo, creatore di tutte le cose, e nel Figlio redentore e salvatore, e siano battezzati, e si facciano cristiani, poiché, se uno non sarà rinato dall’acqua e dallo Spirito Santo, non può entrare nel regno di Dio (Gv 3, 5).
Queste e altre cose, che piaceranno al Signore, possono dire ad essi e ad altri; poiché dice il Signore nel Vangelo: “Chi mi confesserà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli” (Mt 10,32) e “Chiunque si vergognerà di me e delle mie parole, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi” (Lc 9, 26).
E tutti i frati, dovunque sono, si ricordino che hanno donato se stessi e hanno abbandonato i loro corpi al Signore nostro Gesù Cristo. E per il suo amore devono esporsi ai nemici sia visibili che invisibili, poiché dice il Signore: “Colui che perderà l’anima sua per me, la salverà per la vita eterna” (cfr. Lc 9, 24).
“Beati quelli che soffrono persecuzione a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli” (Mt 5, 10). “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi” (Gv 15, 20). E: “Se poi vi perseguitano in una città, fuggite in un’altra” (cfr. Mt 10, 23). “Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e vi malediranno e vi perseguiteranno e vi bandiranno e vi insulteranno e il vostro nome sarà proscritto come infame” (Lc 6, 22) e quando “falsamente diranno di voi ogni male per causa mia; rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Mt 5, 11.12). “E io dico a voi, miei amici: non lasciatevi spaventare da loro e non temete coloro che uccidono il corpo e dopo di ciò non possono far niente di più” (Mt 10, 28). “Guardate di non turbarvi” (Mt 24, 6). “Con la vostra pazienza infatti salverete le vostre anime” (Lc 21, 19). “E chi persevererà sino alla fine, questi sarà salvo” (Mt 24, 13).
Responsorio Mt 5, 11. 12; 10, 32
R/. Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno. * Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
V/. Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli.
R/. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Orazione
Dio onnipotente e misericordioso, che ai popoli hai portato il lieto annunzio del Cristo tuo Figlio, con la predicazione missionaria e il martirio dei beati Giovanni da Perugia e Pietro da Sassoferrato, per loro intercessione concedi anche a noi di essere sempre radicati e fondati nella fede. Per il nostro Signore.