AMBIENTALE
“Re celeste, consolatore, Tu che sei presente in ogni luogo ed ogni cosa porti a compimento, vieni, abita in noi, purificaci da ogni male e salva, tu che sei buono, le nostre anime” (Lit. bizantina)
L’unica gioia del mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante (C. Pavese)
Non sarà il lungo cammino verso casa
a cambiare questo mio cuore,
ma l’abbraccio che ricevo ad ogni inizio (canto spiritual)
In ogni tempo liturgico la Chiesa apre ai fedeli i tesori della grazia per la salvezza.
In questo tempo di attesa, noi tendiamo (ad-tendere non è essere fermi ma ‘in tensione verso) verso la venuta di Cristo nella storia: la prima venuta a Betlemme e la venuta finale al termine del tempo, il compimento della ‘beata speranza’.
In questa domenica la liturgia ci fa riflettere su questa ‘seconda venuta’.
È un cammino del popolo di Dio che ricapitola il senso profondo della storia. Questo cammino non è mai concluso; è aperto alla speranza che non delude perché il Signore non delude mai. Lui è fedele. Pensiamo e sentiamo questa bellezza.
Nella Chiesa sono presenti alcuni segni ed è caratterizzato dalla sobrietà
– Siamo in attesa della Luce e sull’altare ci sono solo due ceri accesi.
– Il colore dei paramenti è viola, segno di una ‘mancanza’, ma questo tempo è un tempo di gioia perché siamo certi che verrà la salvezza e nulla della nostra piccola storia e della grande storia andrà perduto.
– Si può predisporre la ‘corona dell’avvento’ con i 4 ceri che si accendono progressivamente anche in una paraliturgia che si può fare al sabato sera dopo i primi vespri
MARIA, la Madre del Signore, è la grande protagonista di queste settimane, insieme a Giovanni Battista. Perciò fra noi – il popolo dei poveri che può confidare solo nel Signore – avrà un posto particolare.
A Lei ci rivolgeremo sempre per imparare la sua fede, perché tutti i nostri piccoli e grandi SI’ quotidiani siano sulla scia di quel ‘sì’ che ci ha portato la gioia e ci ha liberato dal male.
Si può ricordare che ieri è iniziata la NOVENA dell’Immacolata. In questo cammino di conversione e di impegno apostolico ci accompagna Maria, aurora luminosa e guida sicura dei nostri passi. Lo fa in modo speciale invitandoci a contemplare i misteri gaudiosi del Rosario, la preghiera dei poveri, di coloro che non cercano privilegi, ma confidano nell’aiuto certo che viene dal Cielo. Ci rivolgiamo a lei con fiducia mentre ci prepariamo a celebrare la solenne festa l’8 dicembre.
Con la prima domenica d’avvento quest’anno inizia anche l’anno dedicato alla VITA CONSACRATA
Monizioni alle letture
Ia LETTURA
Il profeta Isaia in questi pochi versetti delinea la nostra situazione umana, la situazione precaria, dolorosa… in cui sembra non esserci via di uscita. Ma subito la preghiera e la certezza: Tu sei nostro Padre, da sempre ci ami, non lasciare indurire il nostro cuore, abbiamo ancora speranza.
Alle parole di Isaia fa eco il salmo, la preghiera dell’uomo di tutti i tempi “vieni … visita… proteggi”.
IIa LETTURA
Grande è il dono che ci è stato fatto col Battesimo: siamo figli nel Figlio di Dio.
S. Paolo ci assicura che la sua grazia ci renderà forti e saldi fino alla fine, ‘irreprensibili’, cioè nessuno ci potrà riprendere se la nostra giornata, nelle sue scelte concrete, sarà conforme al Vangelo. Siamo stati arricchiti di tanti doni e, come Gesù, siamo chiamati a farne parte a chi è vicino e a chi è lontano, senza distinzioni o particolarismi.
VANGELO
Marco ci esorta a fare dell’intera nostra esistenza un’incessante ricerca di Cristo. E’ questo il senso della vigilanza. Dall’incontro con lui e dalla contemplazione del suo volto scaturisce quel vigore missionario che ci fa uscire dal grigiore quotidiano per essere coraggiosi suoi testimoni.
Quando si parla di vigilanza, nella nostra cultura si pensa a difendersi da qualcuno, ai vari ‘allarmi’ o ‘assicurazioni’ che l’uomo moderno ha inventato.
Siamo invitati a pensare secondo la logica del Vangelo: perché devo essere vigilante?
Il segno più chiaro è sempre la lampada, una candela o un lumino di vario genere (che potrebbe essere consegnato al termine della s.messa), ma occorre spiegarlo perché oggi i sistemi di illuminazione sono altri e il significato delle parole non corrisponde al contesto cristiano.
PREGHIERA UNIVERSALE
Preghiamo insieme e diciamo: VIENI, SIGNORE GESÙ
– In questo giorno particolare, all’inizio dell’anno liturgico, affidiamo a Maria tutti i credenti perché si rinnovino continuamente e aprano il cuore alla grazia che rende saldi nella fede e coraggiosi nella speranza. Preghiamo.
oppure
Padre che sei sempre fedele, benedici tutte le comunità religiose e fa che nella Chiesa non manchi mai il segno della vita consacrata. Preghiamo.
– Questo mondo sempre in tumulto cerca la pace, la verità e l’amore. Tutti i governanti siano rispettosi della dignità umana e delle necessità dei poveri. Preghiamo.
oppure
In questo tempo in cui attendiamo la venuta di nostro Signore in una famiglia umana, invochiamo lo Spirito Santo perché apra i cuori a comprendere che la famiglia è necessaria, alla persona per crescere e alla società per essere in armonia, in ogni tempo della storia. Preghiamo.
– Signore Gesù che ti sei fatto uno di noi, ascolta il grido di ogni persona che è nel dolore e proteggi i nostri bambini, oggi violentati da ideologie impazzite. Preghiamo.
– La gioia del Vangelo sia nel nostro cuore in questo tempo di grazia e ci porti a vigilare – a tenere la guardia bassa – per cercare sempre ciò che è buono, vero e bello. Preghiamo.
– Nella comunione dei santi, ricordiamo i nostri defunti perché, dopo aver atteso il Signore Gesù in questa terra, ora possano godere la visione del suo volto. Preghiamo.