Si pone “in ascolto del grido dell’umanità minacciata” per ricordare che il Giubileo è “un evento che ci spinge a ricercare la giustizia liberante di Dio su tutta la terra”.
Nel Messaggio per la 58ª Giornata mondiale della pace, che si celebra il prossimo 1° gennaio, di Papa Francesco torna a chiedere “un cambiamento culturale” e suggerisce alcune “azioni che possano ridare dignità alla vita di intere popolazioni e rimetterle in cammino sulla via della speranza”: dalla riduzione del debito internazionale – secondo l’appello lanciato da S. Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo dell’anno 2000 – a “un impegno fermo a promuovere il rispetto della dignità della vita umana, dal concepimento alla morte naturale”, all’ “eliminazione della pena di morte in tutte le Nazioni”.
Il Papa chiede anche che venga utilizzata “almeno una percentuale fissa del denaro impiegato negli armamenti per la costituzione di un Fondo mondiale che elimini definitivamente la fame e faciliti nei Paesi più poveri attività educative e volte a promuovere lo sviluppo sostenibile, contrastando il cambiamento climatico”.
“Cerchiamo la pace vera, che viene donata da Dio a un cuore disarmato – conclude il Papa –: un cuore che non si impunta a calcolare ciò che è mio e ciò che è tuo; un cuore che scioglie l’egoismo nella prontezza ad andare incontro agli altri; un cuore che non esita a riconoscersi debitore nei confronti di Dio e per questo è pronto a rimettere i debiti che opprimono il prossimo; un cuore che supera lo sconforto per il futuro con la speranza che ogni persona è una risorsa per questo mondo”.