Il Vescovo ha celebrato per la comunità del Luna Park. Sulla pista dell’autoscontro è stato celebrato un Battesimo e conferito il sacramento della Confermazione ad alcuni e alcune adolescenti che si sono preparati con i catechisti della parrocchia di Ferro di Cavallo
I “baracconi” sono da sempre un pezzo insostituibile della memoria collettiva di Perugia. Un pezzo di città che dalla metà di ottobre sorge e prende vita tra luci, suoni, relazioni, spensieratezza e divertimento per tutto il periodo che porta alla Fiera dei Morti, tradizione secolare, sentitissima dai perugini.
Ma chi rende possibile questo sono persone che con le loro famiglie vivono e svolgono le proprie attività e il proprio lavoro in maniera itinerante, spostandosi da una città (o come preferiscono dire loro, una “piazza”)all’altra in giro per l’Italia.
È questo il mondo dello “Spettacolo viaggiante”, delle attrazioni – comunemente chiamate “giostre”.
Famiglie che si spostano e vivono la loro vita nello stile dell’itineranza.
La Chiesa Italiana da sempre ha rivolto la propria cura pastorale anche a questo particolarissimo settore. E lo ha fatto e lo fa attraverso una specifica pastorale rivolta a queste comunità attraverso il settore “Spettacolo viaggiante” della Fondazione Migrantes, l’Organismo pastorale della Cei per le persone migranti e itineranti.
Una sensibilità e un’attenzione che la Diocesi perugina ha sempre non ha mai fatto mancare attraverso l’impegno del proprio Ufficio diocesano Migrantes, ma soprattutto
con un incarico pastorale specifico affidato a un presbitero diocesano.
Don Francesco Medori, già parroco della Parrocchia di Ferro di Cavallo e recentemente nominato parroco nella parrocchia di Case Bruciate Elce, da anni si dedica con grande passione e dedizione a questa attività pastorale spendendosi, soprattutto nei periodi di presenza del Luna Park a Perugia, anche per
questa comunità itinerante.
Un’attività che, come ci dice don Francesco, è fatta di un ingrediente fondamentale, la vicinanza alle persone, la relazione. Una testimonianza di presenza accanto a chi si trova a vivere in viaggio, in movimento, facendo un tratto di strada insieme che diventa amicizia, ascolto, comprensione, relazione umana ma anche occasione di crescita spirituale ed evangelizzazione. Insomma, una “catechesi viaggiante”, vissuta nello stile dei discepoli di Emmaus.
Un presenza che quest’anno il nostro Arcivescovo ha voluto evidenziare presiedendo il 7 novembre, all’interno dell’attrazione dell’autoscontro Studio 54, una Santa Messa insieme a don Francesco e a tutta la comunità del Luna Park. La celebrazione è stata l’occasione per il conferimento dei
sacramenti del Battesimo a una bambina e della Confermazione per alcuni e alcune adolescenti, resa possibile dall’impegno di servizio di alcuni catechisti della parrocchia di Ferro di Cavallo a cui don Francesco ha affidato la preparazione per i giovani, le giovani e le loro famiglie.
Una festa bella e significativa sottolineata dalle parole che l’Arcivescovo ha voluto rivolgere a tutti nel corso della sua omelia ricordando come quella delle famiglie che vivono nello spettacolo viaggiante sia per tutti noi “stanziali” un grande esempio e una testimonianza viva di quanto ci dice lo stesso papa Francesco ci ricorda che ‘siamo tutti migranti, viaggiatori di speranza.’ Non per andare di città in città, da una piazza a un’altra, ma tutti rivolti al luogo di quella felicità che durerà per sempre. Allora, è anche attraverso un semplice e genuino divertimento, come quello che le persone del Luna Park con il loro lavoro sanno proporre, che si può già pregustare questa piena felicità. Il segreto è farlo insieme, vicini, presenti gli uni agli altri. E noi qui a Perugia abbiamo il dono di poterlo sperimentare tutti gli anni.
Vito Simone Foresi
Direttore Ufficio Migrantes Perugia – Città della Pieve