Il Centro Ambrosiano ha pubblicato il secondo volume di raccolta di alcune conferenze di padre Paolo Dall’Oglio, tenute tra la fine del 2011 e i primi mesi del 2012, sulla Regola della comunità monastica al-Khalil di Deir Mar Musa, fondata vent’anni prima nel deserto siriano.
Leggere le conferenze di Padre Dall’Oglio permette di immergersi nel progetto unico per cui il gesuita ha dato la vita e che lui stesso definisce così: “Non stiamo fondando una comunità islamo-cristiana, una quinta colonna nelle file dei musulmani; non stiamo creando un gruppo segreto di musulmani convertiti; non stiamo cercando di creare una Chiesa organizzata islamo–cristiana, ma ci stiamo aprendo all’opera dello Spirito Santo, dentro di noi e anche attraverso di noi, nell’ambiente islamico”.
La tensione alla ricerca continua del dialogo con tutti, uomini, donne, cristiani di diverse confessioni, musulmani e ebrei, domina il pensiero di padre Dall’Oglio e si riflette nella vita quotidiana della comunità da lui fondata, ispirata al valore di quella ospitalità che al patriarca Abramo permise di accogliere, inconsapevolmente, Dio nei tre viandanti giunti alle Querce di Mamre.
Dalle parole del gesuita traspare l’amore a Gesù, vivo e presente, che lo portava a cercare il bene per ogni persona e a ripetere: “Siamo ostaggio dell’amore di Gesù per loro”.
Così, a distanza di più di 10 anni dal suo rapimento in Siria, dove si era recato per incontrare i vertici dell’Isis, risuonano ancora più forti le parole di Sergio Mattarella sulla sua figura: “Per quanto possano apparire inermi, i testimoni di pace sono protagonisti della storia”.
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