Domenica scorsa, mescolato tra quanti affollavano Piazza IV Novembre per la conclusione delle manifestazioni di “Perugia 1416”, osservavo i figuranti dei cinque rioni, schierati sulla scalinata del nostro Comune. Costumi storici, stendardi, frecce e spade, squilli di tromba e rullo di tamburi, sovrastati da una sola voce: “Viva Perugia!”
Mi viene spontaneo immaginare che quel grido unitario possa risuonare anche dal Consiglio Comunale che uscirà dal ballottaggio di domenica prossima. Un pugno di persone, provenienti da strade diverse, animate dalla passione civica e dalla volontà di costruire insieme il bene della Città, a partire da alcune priorità: il lavoro, la famiglia, la salute, i giovani e gli anziani, la tutela delle fasce più deboli.
Questi grandi fini ci stanno a cuore, appartengono alla dottrina sociale cristiana, sono parte essenziale del bene comune e della storia di questa Città. La loro traduzione è affidata ai candidati: la Chiesa è fiduciosa che ciascuno di loro, se eletto, avverta la responsabilità di impegnarsi a rappresentare e servire l’intera Comunità, facendo sintesi delle diverse sensibilità.
Andiamo a votare domenica. Perugia è animata da grandi valori e risorse, a cui i veleni della campagna elettorale non rendono giustizia. Chi sarà chiamato ad amministrare la Città possa dare prova di onestà intellettuale, saggezza e lungimiranza, nella capacità di intercettare, valorizzare e rilanciare questo patrimonio. Nell’interesse di tutti.
don Ivan, Vescovo