Domenica 12 maggio (ore 18), nella cattedrale di San Martino di Lucca, avrà inizio il ministero episcopale di mons. Paolo Giulietti in terra toscana, dopo essere stato per cinque anni vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve affiancando nell’attività pastorale il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei.
Mons. Giulietti, che papa Francesco ha nominato arcivescovo di Lucca il 19 gennaio, chiamandolo alla guida di una delle Diocesi più antiche d’Italia (risalente tra il II e il III secolo), immediatamente soggetta alla Santa Sede, sarà accompagnato nel suo pellegrinaggio a piedi prima di fare ingresso in cattedrale da un nutrito gruppo di pellegrini della Confraternita di San Jacopo de Compostela di Perugia. Con loro ha compiuto molte volte il “Cammino di Santiago” dall’Umbria alla nota località spagnola, oltre a percorrere insieme a centinaia di giovani la “Via Francigena” che attraversa la sua regione, il Cuore Verde d’Italia, dove è nato cinquantacinque anni fa, figlio della Chiesa perugina che lo ha generato nella fede (è stato ordinato sacerdote il 29 settembre 1991 nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia).
A Lucca, domenica, ci sarà una folta delegazione di fedeli perugino-pievesi e non solo, che giungerà con cinque autobus di cui quattro dalla Parrocchia di Ponte San Giovanni, dove mons. Giulietti è stato parroco prima di essere ordinato vescovo e vi è ritornato alcuni mesi fa come amministratore pastorale, ritessendo un forte legame umano e spirituale con giovani e adulti. A testimoniarlo è lui stesso nel citare la vitale realtà ecclesiale dell’Unità pastorale di Ponte San Giovanni e l’intera Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve nella lettera inviata alla comunità diocesana di Lucca a pochi giorni dal suo arrivo, «quando – scrive mons. Giulietti – ci potremo guardare negli occhi e nel cuore. In vista di questo appuntamento vi invio questa lettera che non ha nessuna pretesa se non quella di farci sentire già fin da ora in cammino insieme». Quel «cammino insieme» che lo ha contraddistinto nella vita di sacerdote prima e di vescovo poi, un sentimento trasmesso anche a tanti perugino-pievesi. Come anche il «segno di rispetto alle persone e alla Chiesa di Perugia proprio per la parola data al mio vescovo, il cardinale Bassetti», scrive ancora mons. Giulietti, «nel consegnare e nel cercare di dare un termine agli impegni … Questo rispetto per le persone, per le situazioni, per le parole date sarà lo stesso con cui vivrò il ministero a Lucca».
A suggellare questo «rispetto», che è anche amicizia, ci saranno domenica nella cattedrale di Lucca diversi presuli della Toscana e dell’Umbria. Presenze che rinsaldano il forte legame tra le Chiese toscane ed umbre. Oltre ai cardinali Gualtiero Bassetti e Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e presidente della Conferenza episcopale toscana (Cet), originario di Foligno, saranno presenti l’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu), mons. Renato Boccardo, il vescovo di Foligno, mons. Gualtiero Sigismondi, l’emerito di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli, il neo vescovo ausiliare di Perugia, mons. Marco Salvi, l’arcivescovo emerito di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino, mons. Antonio Buoncristiani, originario di Cerreto di Spoleto, e tra i presuli toscani legati alla terra umbra mons. Riccardo Fontana, arcivescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, già di Spoleto-Norcia e vice presidente della Ceu. Non mancherà neppure una rappresentanza delle Istituzioni civili del capoluogo umbro guidata dal suo primo cittadino.