Perugia a “Mediterraneo, frontiera di pace 2”. Sulla scia dell’evento di Firenze, nel capoluogo umbro un incontro di rilevanza internazionale sulla figura del sindaco “santo” Giorgio La Pira

Mentre si assiste all’escalation bellica tra Russia e Ucraina, a “Mediterraneo, frontiera di pace 2” (Firenze, 23-27 febbraio 2022), non fa mancare il suo contributo la città capoluogo dell’Umbria. A sottolinearlo, in un’intervista rilasciata a Umbria Radio InBlu e pubblicata da La Voce in edicola questo fine settimana, è il professor Andrea Possieri, docente di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Perugia, relatore e membro del Comitato scientifico di questo secondo importante evento (il primo si tenne a Bari nel 2020). Evento promosso dalla Cei e fortemente voluto dal suo presidente, il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, a cui partecipano oltre 120 delegati tra vescovi e sindaci di 30 Paesi dell’area del Mediterraneo. L’intervista integrale è ascoltabile al link: https://www.umbriaradio.it/podcast/xlnews-il-mediterraneo-passa-in-umbria/ .

Il contributo perugino. “Da Perugia siamo in tre nel Comitato scientifico – precisa Possieri –. Oltre me ci sono, innanzitutto, il cardinale Bassetti, principale promotore dell’evento, e il professor Valerio De Cesaris, rettore dell’Università per Stranieri”. Nel sottolineare l’importanza del contributo dei due atenei perugini a “Mediterraneo, frontiera di pace 2”, il docente annuncia l’organizzazione di un convegno internazionale sulla figura di Giorgio La Pira, il sindaco “santo” di Firenze, che si terrà a Perugia, in primavera, promosso dall’Archidiocesi e dalle due Università del capoluogo umbro. I rettori Maurizio Oliviero e Valerio De Cesaris, aggiunge Possieri, “saranno fra i promotori di questo importante convegno. E non dimentichiamoci che in Umbria c’è una figura come quella di san Francesco – tra quattro anni ricorre l’ottavo centenario della morte – che non è quasi racchiudibile nella devozione popolare, ma è una figura importantissima, centralissima che fa sentire ancora oggi la sua eredità sia in ambito religioso che in quello civile, soprattutto sul tema della Pace”.

Al convegno di Perugia “parteciperanno i più importanti studiosi di La Pira nel mondo e della sua profezia – sottolinea il docente – a cui si è ispirato il cardinale Bassetti nel progettare gli eventi di Bari e Firenze. L’incontro perugino sarà vissuto come frutto dell’incontro fiorentino dove la profezia di La Pira ha un nuovo compimento: da una parte un’assise in cui si incontrano i vescovi, dall’altra parte un’assise dove si incontrano i sindaci, e poi dei convegni comuni in cui si converge”. A Firenze si affrontano tematiche assai scottanti: la crisi economico-occupazionale; la pandemia e le sue conseguenze sociali; l’immigrazione; il conflitto in atto tra Russia e Ucraina, che può estendersi a tutto il Mare nostrum.

La proposta Cipro. In merito al prosieguo degli incontri di “Mediterraneo, frontiera di pace”, il professor Possieri così si esprime sulla proposta di ospitare la terza edizione a Cipro avanzata dal custode di Terra Santa, il francescano padre Patton. “Non posso che essere d’accordo – commenta –, perché Cipro viene considerata la porta dell’Europa, ma molti dimenticano che lì c’è anche il più grande muro europeo: 180 km, forse più, e c’è una divisione etnica fortissima tra greco-ciprioti e greco-turchi. Al riguardo, anni fa, ho fatto scrivere una tesi a un ragazzo perugino di origine cipriota con doppia nazionalità, Federico Phellas, impegnato anche nella Pastorale giovanile e in altre associazioni culturali dell’Archidiocesi perugino-pievese. Le giovani generazioni hanno un compito arduo, quello di superare le divisioni per assicurare a tutti un futuro di pacifica convivenza anche nel fare tesoro delle diversità, studiandole e approfondendole per poi promuovere confronti costruttivi”.

Una novità storica. Il professor Possieri si sofferma anche sulla sua relazione, la prima tenuta nella seconda giornata dei lavori dell’incontro di Firenze, dal titolo: “Quali diritti per le comunità religiose nella città?”, che trova ispirazione anche dall’esperienza della realtà perugina ed umbra. “La mia relazione – spiega – parte da un dato storico. Nel 2007, per la prima volta nella storia dell’umanità, le popolazioni delle città hanno superato quelle delle campagne. Si tratta di una novità storica incredibile, straordinaria molto poco tematizzata nel discorso pubblico attuale, ma che segna una cesura nella storia dell’umanità, non solo di rilevanza sociale, antropologica e culturale, ma anche politica”.

Tre spunti di lettura. Al riguardo lo storico Possieri offre tre spunti di lettura che sono anche degli interrogativi. Il primo, “qual è oggi la modalità migliore per vivere nella città plurale, quindi qual è il vero, il nuovo modo di vivere socialmente fra religioni, culture, etnie diverse?”. Il secondo, “quello più vicino alla Chiesa, come difendere e valorizzare la libertà religiosa”. Il terzo, “quello più doloroso, come costruire e salvaguardare la pace”.  Soprattutto oggi, conclude il docente, “assistiamo ai venti di guerra che vengono dall’Ucraina, quei venti di guerra, purtroppo, soffiano anche sul Mediterraneo”.