“Cari ragazzi siamo chiamati a vivere la nostra vita, siamo chiamati ad essere protagonisti, siamo chiamati ad assumerci le nostre responsabilità, in prima persona, e non ad essere trascinati continuamente come noi vediamo che purtroppo succede nella società di oggi”. Con queste parole il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti si è rivolto, con un video messaggio, a tutti i giovani che hanno partecipato alla Veglia di preghiera d’Avvento promossa dalla Pastorale giovanile diocesana, nelle serate del 16 e 17 dicembre, nelle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve.
L’annuncio della fede dipende da voi. “Abbiamo delle responsabilità nei confronti di noi stessi – ha proseguito il cardinale – e voi giovani le avete grandi, perché il futuro è nelle vostre mani. La speranza siete voi, è nelle vostre mani. L’annunciare il Vangelo, l’annunciare le cose belle della vita tocca a voi, o lo fate voi o non lo farà nessuno. Lo stesso annuncio della fede, se continuerà ad esserci, dipende unicamente da voi”.
Non siate indifferenti alla piazza. “Avete la responsabilità di prendere per mano anche tutti quelli che verranno dopo di voi. In questo senso che dovete sentirvi tutti responsabili. Io ho un sogno importante nella vita, quello che voi prendiate coscienza di questo vostro ruolo, di questo vostro impegno rimboccandovi le maniche. Non state, come tante volte vi ha detto il Papa, sul divano o a vedere solo la tv, indifferenti di quello che succede nella piazza. Nella piazza, purtroppo, si svolge la vita della gente. Della vita degli altri, proprio perché siete giovani e avete energie, coraggio e avete il dono di Dio, siete responsabili e corresponsabili. Coraggio ragazzi, è questo il Natale che io vi invito a vivere. O cambiamo, io per primo – ha concluso il cardinale Bassetti –, oppure il Natale sarà una tradizione bella che passerà come tutte le altre”.
Tema centrale della Veglia d’Avvento è stato il passo del Vangelo di Luca: “Oggi si compie quell’annuncio” (Lc 4,21). La veglia, come lo scorso anno a seguito della pandemia, si è svolta in ciascuna delle sette Zone pastorali e non, come da tradizione, nella cattedrale di San Lorenzo. Questa veglia-incontro di giovani, sempre molto attesa, introduce e prepara al Natale l’intera comunità diocesana.
Veglie decentrate nelle 7 Zone pastorali. Nel rispetto delle norme sanitarie per prevenire il contagio da Covid-19, i giovani si sono ritrovati insieme ai loro parroci e animatori nelle chiese di Ponte della Pietra (I Zona), San Mariano (II Zona), Ponte San Giovanni (III Zona), Ponte Felcino (IV Zona), Castiglione della Valle (V Zona), Passignano sul Trasimeno (VI Zona) e Castiglione del Lago (VII Zona). Le Veglie di San Mariano e di Passignano sono state presiedute rispettivamente dal cardinale Gualtiero Bassetti e dal vescovo ausiliare mons. Marco Salvi in comunione con tutti i parroci, i responsabili degli uffici pastorali, i diaconi, i delegati di Pastorale giovanile, i seminaristi, gli educatori e gli animatori che hanno animato le liturgie nelle altre Zone.
Spendersi senza riserve e chiusure. “Decentrarsi da se stessi per rifocalizzarsi sull’altro: spostarci e scomodarci a servizio dell’altro in una relazione rinnovata dall’Avvento di Gesù che si fa incontro alla nostra vita”. Questa è stata la cornice di pensiero sviluppata dai sacerdoti delegati di Pastorale giovanile in cui si sono collocate le sette Veglie d’Avvento che hanno animato ciascuna Zona pastorale dell’Archidiocesi. “Sono i quartieri, le periferie e le cittadine in cui i giovani si sono incontrati – commentano i sacerdoti delegati – per dare prova che è possibile prima di tutto volersi bene, apprezzare ed amare la propria vita, riconoscerla come dono, o almeno provarci e poi per tentare di donarsi all’altro, nel servizio, in una mano tesa, nel riconoscere l’altro fratello nel cammino, qualcuno per cui vale la pena spendersi senza riserve e chiusure”.
Relazione e servizio, l’incontro tra giovani e Caritas. La preghiera, la testimonianza, i segni e gesti concreti di vite giovani fortificate e illuminate dalla presenza di Gesù, sono il cuore di quest’occasione che lega la cattedrale di Perugia alla concattedrale di Città della Pieve, in un dialogo costante tra la Chiesa madre e le periferie, perché ogni angolo della Diocesi viva da protagonista l’essere parte di un tutto, nella sua particolare e territoriale vocazione. Di particolare rilievo i gesti concreti di testimonianza pensati dai ragazzi per evidenziare l’importanza dell’unione di Pastorale Giovanile e Caritas come strada d’incontro, relazione e servizio.
Il messaggio ai giovani chiusi e soli. “Essere, essere nella gioia ed essere per l’altro in una relazione costruttiva fondata sull’annuncio della Venuta del Salvatore – commenta don Luca Delunghi, responsabile dell’Ufficio diocesano di pastorale giovanile – questo il messaggio per tutti i giovani della Diocesi, quelli presenti ma, soprattutto, quelli nelle proprie stanze, chiusi, soli, per i quali preghiamo che arrivi lo Spirito di quest’Annuncio portato dai loro coetanei, nella gioia e nell’amicizia. Frutto di gioia, comunione e amicizia è infatti questa tappa, prima di un cammino sinodale che vede un gruppo di giovani sacerdoti, impegnati insieme a pensare e ripensare strade e vie di vicinanza e servizio alle giovani generazioni, i cosiddetti delegati di zona di Pastorale giovanile. A loro il mio personale ringraziamento insieme a tutti i parroci: don Giordano, don Samy, don Vittorio, don Stefano, don Alfonso, don Nicolò, don Samson, don Giovanni Yang, don Emmanuel”.