«Nonostante tutto io mi sento di dirvi dal profondo del cuore che la vita è bella. Certo, la vita è anche tanto fragile e questa fragilità l’ho sperimentata tutta nella mia persona. Infatti, siamo soggetti al limite, all’errore, alla malattia. Tuttavia la nostra vita è bella, perché c’è una grande lampada che la illumina, è la lampada della fede ed anche nei momenti difficili ci dà la forza di andare avanti». Così ha esordito il cardinale Gualtiero Bassetti nell’omelia della celebrazione eucaristica della 43a Giornata per la Vita promossa a livello nazionale dalla Cei, celebrata a Perugia il 7 febbraio nella parrocchia di San Bartolomeo di Ponte San Giovanni.
A precedere la celebrazione è stato l’incontro pomeridiano in streaming (sul canale YouTube del settimanale La Voce), dedicato al tema della Giornata, “Libertà e Vita”, presso “Casa San Vincenzo”, l’opera segno diocesana che da più di 25 anni accoglie donne con minori o singole in gravi difficoltà, incluse le partorienti. Quest’opera è animata dalle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paola in collaborazione con la Caritas diocesana e il Volontariato vincenziano.
Nel capoluogo umbro la 43a Giornata per la Vita è stata promossa, nel rispetto delle norme sanitarie per prevenire il contagio da Covid-19, dall’Ufficio diocesano per la pastorale familiare, dal Movimento per la Vita (MpV), dall’Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI), dall’Ufficio diocesano per la pastorale della salute e dalla Caritas. Alla celebrazione eucaristica a Ponte San Giovanni sono intervenuti i responsabili della Pastorale familiare, i coniugi Roberta e Luca Convito, che hanno presentato la finalità della Giornata, la presidente del MpV dell’Umbria, Assuntina Morresi, che ha ricordato i 680 nati in regione dal 1980 (nell’anno della pandemia sono stati 20) con l’aiuto del MpV attraverso il progetto “Gemma”, e due famiglie con bambini down che hanno portato la loro testimonianza di «vita libera e felice», perché, come hanno detto, «se hai fede, se hai speranza non sei disperato». Proprio alla fede e alla speranza si è richiamato più volte nell’omelia il cardinale Bassetti, nel commentare il Vangelo della domenica. «Gesù si presenta come il medico dell’umanità – ha commentato il presule –, perché è venuto a guarire ogni uomo nell’anima e del corpo: “Gli portarono tutti i malati e gli indemoniati”. E questo è molto consolante. Ma soprattutto, il Vangelo di oggi, mette in evidenza che Gesù è un insuperabile maestro di fede».
Il cardinale, soffermandosi sul tema della 43a Giornata per la Vita, ha evidenziato che «la libertà nel tempo della pandemia che stiamo attraversando è particolarmente significativa e impegnativa. La lunga emergenza che stiamo vivendo ha limitato fortemente tanta nostra vita, dal lavoro per tante famiglie – talvolta lavoro che non c’è più! – alla scuola per i più giovani, e ci ha ridotto persino la possibilità di frequentare e incontrare gli affetti più cari. Possiamo dire per questo di aver perso la nostra libertà? Non propriamente. Noi vescovi, nel messaggio per questa 43a Giornata, parliamo di una particolare libertà, quella a servizio della vita. Per usare le parole del messaggio “la libertà non è il fine, ma lo ‘strumento’ per raggiungere il bene proprio degli altri”. E in questo senso la pandemia ci ha offerto e ci offre tante occasioni di esercitare la nostra libertà, di impegnarla per un bene comune, il bene comune di un sostegno reciproco, il bene comune che va di pari passo con quello della singola persona. Ciò che è bene per me non può essere un male per gli altri, ma contribuisce al bene di tutti».
«Nel messaggio ricordiamo – ha proseguito Bassetti – che la vera responsabilità è “l’asse che unisce libertà e vita”. La responsabilità è quella di farsi carico gli uni degli altri. Ed è da questa responsabilità che sono nate opere, sempre nella storia della Chiesa, che si sono fatte carico dei bisogni degli esseri umani, specie delle loro fragilità, delle necessità nei momenti più difficili, più drammatici che la vita può riservare. L’incontro di oggi, via internet, con le suore della “Casa San Vincenzo” di Perugia ha permesso di conoscere un’esperienza della nostra città che è la traduzione concreta di quanto abbiamo detto finora: parliamo di un’opera che da tanti anni accoglie gestanti, mamme con i loro figli, un’opera che accoglie la vita nascente, sostenendo le mamme e i loro bambini. E questo è uno dei tanti esempi che possiamo portare sulla Giornata per la vita, spiegazione efficace del nostro messaggio».
Al termine della celebrazione il cardinale Bassetti ha impartito una particolare benedizione alle madri in attesa e ai bambini nati nell’ultimo anno; celebrazione mandata sempre in streaming per permettere a quanti non sono potuti entrare in chiesa (a seguito delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria), che ha visto tra i sacerdoti concelebranti il parroco di Ponte San Giovanni don Antonio Sabatini, il direttore dell’Ufficio per la pastorale familiare don Lorenzo Marazzini Visconti, e il direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli.