La tradizionale Veglia di preghiera di Avvento dei giovani in cattedrale quest’anno sarà vissuta a livello zonale, dal titolo molto attuale: “Sentinella quanto resta della notte?” (Isaia 21, 11). Nascono le “equipe zonali” di Pastorale giovanile: «strumento utile per arrivare a servire il territorio in maniera più capillare…, un osservatorio attento e continuo sulla realtà diocesana»

La pandemia da Covid-19 non permetterà quest’anno a centinaia di giovani di radunarsi nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia per la loro tradizionale Veglia di preghiera di Avvento con il cardinale Gualtiero Bassetti. Il Servizio diocesano per la Pastorale giovanile, insieme all’Ufficio vocazionale e quello per la pastorale universitaria promuovono giovedì 17 dicembre, alle ore 19,30, una veglia di preghiera in ciascuna delle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi perugino-pievese, dal titolo comune: “Sentinella quanto resta della notte?” (Isaia 21,11).

Essere sentinelle che scrutano l’aurora. «Il tema scelto per la Veglia di Avvento di quest’anno – spiega don Luca Delunghi, direttore della Pastorale diocesana giovanile – è tratto dal testo biblico del profeta Isaia, molto attuale per il tempo che il mondo si trova a vivere, in particolare le giovani generazioni. Queste, chiamate a riflettere sulla Parola di Dio, sono esortate loro stesse ad essere sentinelle che scrutano l’aurora della propria vita e dell’intera comunità in cui vivono. Sarà un tempo in cui, nel silenzio della preghiera e nell’ascolto della Parola, insieme, saranno spronati a tenere gli occhi attenti, a vigilare, come la sentinella sulle mura di Gerusalemme che scruta l’orizzonte per vedere la stella del mattino, il segno di un tempo nuovo, di un nuovo giorno».

Protagonisti nella Chiesa e nella società. «Papa Francesco, ma anche il nostro cardinale Gualtiero – ricorda il sacerdote –, ha più volte invitato i giovani ad essere i protagonisti di questa Chiesa che sempre si rinnova e che ora, dopo il Sinodo dei giovani, guarda e chiede a questi maggiore partecipazione nella vita della Chiesa e della società. Sarà, questa serata, un modo per orientare la nostra attenzione a quei piccoli segni dei tempi che il Signore ci educa a gustare perché siamo pronti a sperare e a rimboccarci le maniche per essere noi stessi uomini e donne d’azione, capaci di costruire con il Signore il suo Regno in mezzo a noi».

Le chiese dove si terrà la Veglia. Atteso è il messaggio augurale natalizio che il cardinale Bassetti rivolgerà ai giovani in occasione della loro Veglia di preghiera di Avvento, che sarà diffuso durante i sette incontri di preghiera. Intanto tutto è predisposto, nel rispetto delle norme per prevenire il contagio da Covid-19, per accogliere i giovani di ciascuna Zona pastorale, giovedì sera, nelle seguenti chiese parrocchiali: Madonna Alta di Perugia (I Zona); San Sisto di Perugia (II Zona); Torgiano (III Zona); Montelaguardia (IV Zona); Papiano (V Zona); Passignano (VI Zona); Castiglione del Lago (VIII Zona).

La novità delle “equipe zonali”. La Veglia è stata organizzata territorialmente dalle “equipe zonali” di Pastorale giovanile, che sono, spiega don Luca Delunghi, «un po’ una novità nella nostra comunità diocesana anche se lo Statuto della Pastorale giovanile le ha sempre contemplate. Da settembre stiamo lavorando alla costituzione delle sette “equipe zonali”, ciascuna coordinata da un sacerdote-delegato (don Giordano Commodi, don Alfonso Liguori, don Nicolò Gaggia, don Samson Pjetraj, don Giovanni Yang e don Matteo Rubechini). Questi si sono impegnati a individuare tra i giovani i referenti di ciascuna Unità pastorale per formare l’“equipe zonale” il cui compito è quello di osservare e progettare le iniziative rivolte ai giovani, a partire dalla Veglia di preghiera di Avvento».

Strumento pastorale per servire il territorio. «Queste “equipe” – precisa il direttore della Pastorale giovanile – sono uno strumento pastorale utile per arrivare a servire il territorio in maniera più capillare, affinché il servizio rivolto alle giovani generazioni sia un osservatorio attento e continuo sulla realtà diocesana che abbraccia un territorio molto variegato e vasto. Le sette “equipe zonali”, composte da rappresentanti parrocchiali di Unità pastorali, associazioni e movimenti attivi a livello territoriale, avranno compiti e obiettivi specifici. Alcuni membri delle “equipe zonali” – conclude don Luca Delunghi – saranno chiamati a far parte della Consulta diocesana di pastorale giovanile, che con la loro presenza sarà maggiormente collegata con le diverse realtà espressioni e potenzialità di un territorio».