«Oggi è una giornata significativa per la nostra Chiesa: cambiano i responsabili della Caritas, ma non cambia la missione della Caritas e questo è la cosa più importante». Lo ha sottolineato il cardinale Gualtiero Bassetti all’incontro di benvenuto della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve al suo nuovo direttore, don Marco Briziarelli, tenutosi nel pomeriggio del 29 settembre tra il “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza” e il teatro parrocchiale di San Barnaba. Don Marco Briziarelli è subentrato nell’incarico al diacono Giancarlo Pecetti e a sua moglie Maria Luisa Paci, che insieme hanno guidato la Caritas per più di quattro anni. Ai due coniugi è andato il sentito ringraziamento del cardinale, del vescovo ausiliare mons. Marco Salvi e di tutta la “grande famiglia” degli operatori e dei volontari del “Villaggio”.
La missione della Caritas «è quella di servire i poveri – ha proseguito Bassetti – e vorrei che non ci si dimenticasse mai di questo. Il Papa ci chiede di tracciare nella nostra vita una linea preferenziale dei poveri; lui lo ha fatto nello scegliere il nome Francesco e in tutto quello che continua a fare nella Chiesa».
Chi sono i poveri. «Mi sono domandato tante volte chi sono i poveri? Sono coloro che non hanno né appoggi terreni, né ricchezze economiche, né amicizie che contano, né risorse personali da imporsi alla pubblica attenzione. E’ da questi nostri fratelli che nasce la preferenza per gli ultimi, l’attenzione ai problemi umani e sociali, l’ansia di fare entrare nella catechesi i temi della pace, della libertà, della giustizia, naturalmente nel cuore del messaggio della fede».
L’avanguardia della Chiesa. «Questo deve diventare il pane quotidiano soprattutto degli operatori e dei volontari – si è raccomandato il cardinale –, che sono la forza propulsiva della Chiesa, perché la Carità è l’avanguardia della Chiesa, non la retroguardia. Scegliere i poveri non significa soltanto fare assistenzialismo, che può essere necessario – penso a quanta assistenza abbiamo fatto come Chiesa durante la fase acuta della pandemia -, ma l’amore dei fratelli, oltre che ad assisterli, ci deve sempre portare a promuoverli».
Giovani, carità e missione. Rivolgendosi al neo direttore, il presule ha detto: «Continua a dare la possibilità ai giovani di scoprire l’amore per i più fragili, perché è toccando ogni tipo di fragilità che si impara a toccare la carne di Cristo e questo è il campo da coltivare che sta davanti a te». E nel soffermarsi sull’emergenza Covid-19, rivolgendosi sempre a don Briziarelli, ha commentato: «Questo tempo di pandemia ha allontanato adulti e ragazzi dalle parrocchie ed appena ritorneranno ti affido le cure di tutti loro, in particolare dei giovani perché mi stanno particolarmente a cuore, anche coinvolgendoli in quegli impegni missionari con il Malawi e con il Kosovo appena sarà possibile». Don Briziarelli, che lascia l’incarico di vice parroco dell’Unità pastorale di San Sisto-Sant’Andrea delle Fratte-Lacugnano, continua ad essere il presidente dell’associazione “Amici del Malawi”, una realtà missionaria operativa da oltre 40 anni a favore della popolazione di uno dei Paesi più poveri del mondo.
Guardiani del prossimo. L’incontro è culminato con la celebrazione eucaristica. Il cardinale, nell’omelia, si è soffermato sul significato della parabola del Buon samaritano, dicendo, in sintesi, «non fatevi scoraggiare da coloro che vi dicono che fate solo dell’assistenzialismo». Nel fare una cronologia del messaggio della parabola, il cardinale ha detto che il buon samaritano se fosse giunto prima dell’aggressione l’avrebbe potuta evitare. «Oggi voi dovete essere anche capaci di monitorare prima le situazioni di povertà per prevenirle», esortando i fedeli ad essere «tutti dei vescovi nell’essere guardiani del prossimo, perché la Carità è prendersi cura dell’altro affinché stia bene».
Un segno dell’incontro. L’incontro è stato preceduto dalla cerimonia di inaugurazione del viale di ingresso del “Villaggio della Carità”. Nel raccogliersi in preghiera prima di impartire la benedizione, il cardinale Bassetti ha detto: «Questo nuovo viale sia segno dell’incontro e della solidarietà fraterna alla quale ci chiama Dio Padre. Ogni fratello attraversandolo si senta realmente accolto da Gesù Buon Pastore che prende sulle sue spalle il fratello ferito, lo accoglie, lo cura e gli ridona la sua dignità».