Anche il Consiglio delle Chiese cristiane di Perugia, composto da cattolici, ortodossi (di rito greco, romeno e russo), valdesi e avventisti ha aderito alla “Giornata di preghiera, digiuno e carità”, in programma giovedì 14 maggio, proposta dall’Alto Comitato per la Fratellanza Umana e rilanciata dall’appello di papa Francesco all’Angelus di domenica 3 maggio, affinché, ha detto il Santo Padre, «rivolgersi a Dio ad una sola voce, preservi l’umanità» e «la aiuti a superare la pandemia». Ad annunciare a Perugia l’imminente Giornata è la presidente del Consiglio delle Chiese cristiane Annarita Caponera, docente di Ecumenismo e dialogo interreligioso presso l’Istituto Teologico di Assisi.
Preghiere e opere di carità. I membri del Consiglio delle Chiese cristiane del capoluogo umbro invitano i credenti e gli uomini di buona volontà «a pregare e a fare opere di carità ciascuno secondo la propria tradizione – sottolinea nella lettera di invito la presidente Caponera –, la propria sensibilità, la propria coscienza nella consapevolezza che il digiuno e l’astinenza – insieme alla preghiera e alle opere di carità – appartengono, da sempre, alla vita e alla prassi penitenziale della Chiesa: rispondono, infatti, al bisogno permanente del cristiano di conversione al regio di Dio, di richiesta di perdono per i peccati, di implorazione dell’aiuto divino, di rendimento di grazie e di lode al Padre».
Siamo tutti sulla stessa barca. «Papa Francesco, che ha aderito e ha chiesto di unirsi a questa iniziativa – si legge nel sito web della Cei (https://chiciseparera.chiesacattolica.it/la-preghiera-unisce-a-dio-e-crea-comunione-con-gli-altri/) –, ha più volte invitato in questo tempo difficile a pregare insistentemente – ricordiamo quella, straordinaria, a San Pietro il 27 marzo – perché il mondo sia liberato dal male e ci sia unità tra i popoli e le nazioni: “siamo tutti sulla stessa barca”, ha detto».