«La pandemia da Coronavirus è ufficialmente arrivata anche in Malawi. E’ iniziata la lotta contro il tempo per prevenire e arginare più possibile il contagio. Non uso la parola curare appositamente, perché in uno Stato flagellato dalla povertà dove già in regime di normalità un’esigua parte della popolazione può accedere alle cure, la grande scommessa è e sarà la prevenzione». Lo afferma don Marco Briziarelli, presidente dell’associazione “Amici del Malawi Onlus”, una delle principali realtà missionarie dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve impegnata nella cooperazione internazionale in campo educativo-formativo e di sviluppo agroalimentare e socio-sanitario in uno degli Stati più poveri del mondo, realizzando progetti anche in collaborazione con aziende e istituzioni civili umbre, come quelli della scuola politecnica di Zomba (Diocesi che ha avviato un rapporto solidale-gemellaggio con quella perugino-pievese), degli asili per orfani, bambini soli e di famiglie in difficoltà e dell’ospedale “Solomeo Pirimiti Rural Hospital”.
In Malawi appena 47 respiratori. «Da più di 40 anni come associazione “Amici del Malawi” – ricorda don Briziarelli – operiamo nel distretto di Zomba, ma mai come ora stiamo respirando un’aria di grande emergenza. Il Governo sta chiedendo il lockdown, una decisione che sta riscontrando molte resistenze in quanto la popolazione ha necessità estrema di muoversi alla ricerca del pane quotidiano. Se l’epidemia dovesse esplodere come in Italia, il presidente del Malawi Mutharika ha pronosticato almeno 50.000 morti in uno Stato di appena 18 milioni di abitanti, una vera ecatombe. In caso di diffusione dell’epidemia il sistema sanitario sarebbe al collasso in quanto il Paese non ha risorse». Basti pensare, prosegue il sacerdote perugino, che «in tutto lo Stato sono presenti soltanto 47 respiratori ed è difficile reperire ogni tipo di materiale sanitario, medicine, prodotti per la sanificazione e igiene personale».
Vicinanza dal Malawi. «Il grido del presidente Mutharika è stato immediatamente accolto dai vescovi malawiani – sottolinea don Briziarelli – che hanno creato delle vere e proprie Task Force in collaborazione con tutti i missionari presenti. In costante contatto con il vescovo di Zomba, mons. George Desmond Tambala, grazie a Sister Mary, responsabile del nostro ospedale “Solomeo Pirimiti Rural Hospital”, in collaborazione con DHO (District Health Office, organo sanitario malawiano), siamo scesi subito in campo a servizio e sostegno dei nostri fratellini malawiani, un popolo davvero speciale che i questi giorni di grande sofferenza per la nostra Italia non ha mai smesso di inviarci messaggi di sostegno e vicinanza».
Azioni messe in campo. Tra i progetti messi in campo dagli “Amici del Malawi” quelli della riconversione del “Solomeo Pirimiti Rural Hospital”, l’acquisto di materiale sanitario e di prevenzione e informazione capillare rivolta alle famiglie più povere escluse da ogni forma di comunicazione, grazie a cinque giovani volontari malawiani che distribuiranno materiale informativo e per prevenire il contagio (disinfettanti, sapone, acqua…). Inoltre si sta procedendo alla produzione di mascherine. Quest’attività, spiega il presidente degli “Amici del Malawi”, è resa possibile «grazie all’aiuto del gruppo di sanitari italiani nostri volontari che hanno inviato video tutorial e schede tecniche in lingua inglese, previa autorizzazione necessaria del DHO. Le mascherine vengono prodotte dalle suore Carmelitane che hanno messo a disposizione il loro monastero per questo progetto umanitario garantendo uno spazio di produzione senza rischi. Già le prime mascherine sono state consegnate ai sanitari e raggiungeranno nei prossimi giorni tutti i ricoverati e la popolazione. Oltre a questa attività, tramite l’invio di altre schede e video tutorial, siamo riusciti ad istruire i nostri referenti in Malawi nella costruzione di piccoli macchinari per avere acqua e sapone sempre disponibili per l’igiene personale».
L’epidemia in Africa. Ad oggi i casi dichiarati di Covid-19 in Malawi sembrano contenuti, ma nessuno sa realmente quali siano i dati della diffusione del contagio. «In questi giorni l’Oms – evidenzia don Briziarelli – ha lanciato l’allarme per l’Africa avendo riscontrato in una settimana l’aumento dei casi del 51% e delle morti del 60%».
SoS pro Malawi. Rivolgendosi alla sua comunità diocesana, da sempre solidale con la popolazione del Malawi, don Marco Briziarelli dice: «Non abbiamo altro tempo. Abbiamo bisogno di voi come non mai. Abbiamo bisogno del vostro sostegno e del vostro aiuto economico per rendere più efficaci e possibili queste azioni di prevenzione. Ogni euro è una goccia che può salvare centinaia di persone. Siamo stretti ancora dall’emergenza italiana, ma non volgiamo lo sguardo e le spalle a questi fratelli poveri che dopo tanti anni di collaborazione fanno parte delle nostre vite. Un grazie al nostro cardinale Gualtiero Bassetti per il sostegno continuo alla nostra opera. E allora cari amici il mio appello accorato: Donate, donate, donate! Seguiteci nei costanti aggiornamenti che riporteremo nel sito www.amicidelmalawiperugia.it e nella pagina facebook: Amici del Malawi Onlus di Perugia».
Donazioni all’associazione “Amici del Malawi” possono essere fatte tramite bonifico bancario (IBAN: IT 37 L 05216 03001 000003000735), specificando nella causale: #Emergenza Covid-19 in Malawi.