“Davanti alla venerata immagine della Madre della Grazia, invocando la sua intercessione materna, presentiamo a Dio tutte le necessità che in questo tempo così grave affliggono il nostro mondo, chiedendo che termini al più presto questa mortale pandemia”. A dirlo è il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti nel guidare la conclusione della “Novena alla Madonna della Grazia per chiedere la fine della pandemia”, tenutasi nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, dal 25 marzo al 2 aprile pomeriggio, trasmessa da Umbria Radio InBlu e sui social media diocesani, seguita da diverse migliaia di fedeli. “In quest’ultimo giorno – ha proseguito il cardinale – affidiamo all’intercessione di Maria le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di ogni uomo. E chiediamo a Dio che da questa esperienza possiamo rinascere con un cuore nuovo”.
La “Novena” si è svolta davanti allo splendido dipinto della Madonna delle Grazie attribuito ad un allievo della scuola del Perugino. L’immagine mariana, tanto venerata a Perugia, si trova su una delle colonne della navata centrale della cattedrale.
Alla protezione della Madre celeste si è rivolto il pastore della Chiesa perugino-pievese, chiedendole di assistere con la sua materna sollecitudine “coloro che sono stati colpiti dalla malattia, perché non perdano fiducia e speranza”. Preghiera che prosegue chiedendo alla Beata Vergine di guidare “le scelte dei governanti, dei medici e degli operatori della sanità perché sappiano agire per il bene e nel rispetto della persona umana. Ti affidiamo gli anziani, soprattutto quelli che vivono nella solitudine della loro casa in questo tempo: possano sentire la vicinanza della Chiesa, capace di scorgere i bisogni e le angosce dei fratelli. Ti raccomandiamo il mondo del lavoro: in questo periodo di incertezza dona a tutti la forza di non scoraggiarsi e di riprendere con maggiore entusiasmo la propria occupazione, una volta passata l’emergenza presente. Ti preghiamo per i giovani studenti perché sappiano mettere a frutto questo tempo. Non si stanchino di sognare e progettare una società migliore e capace di affrontare le difficoltà che la storia le riserva. Accogli sotto la tua materna protezione le nostre famiglie, perché sia sempre saldo il vincolo d’amore che lega le diverse generazioni. Sappiano essere più che mai chiesa domestica, unita nella mutua carità e nella preghiera…”.