Fratelli e sorelle, abbiamo ancora negli occhi, ma soprattutto nel cuore, le immagini di quanto abbiamo vissuto venerdì sera, con Papa Francesco. Faceva una immensa tenerezza il Pontefice, anziano, con la sua veste bianca, che risaliva lentamente Piazza San Pietro, oscura, vuota e bagnata dalla pioggia. Affaticato, non solo dagli anni, ma anche dai drammi, che il Signore ha voluto caricare sulle sue spalle, che poi sono anche i nostri drammi e le croci di tutta l’umanità.
Come non continuare a pensare e a pregare per tutti i fratelli colpiti da questo nemico, invisibile, ma che appare anche al momento invincibile?
Spettatori di episodi di vero eroismo.
Per i malati, per coloro che li assistono. Tutti i giorni siamo spettatori di episodi di vero eroismo: dice Gesù “non c’è amore più grande di dare la vita per le persone che si amano…”. E come non ricordare le migliaia di persone che il Signore ha chiamato a sé da questa vita? Durante la scorsa settimana ci sono stati diversi momenti significativi. Giovedì scorso il Padre Nostro pregato insieme al Papa e a tutti i fratelli cristiani di tutte le confessioni; venerdì ogni Vescovo d’Italia ha presieduto, in uno dei cimiteri della propria Diocesi, un momento di preghiera. Un gesto di carità, di pietà cristiana e di vero affetto per chi ha dovuto fare l’ultimo passo della propria vita, in una solitudine totale, senza una preghiera, senza una parola di conforto, senza nessuno che gli stesse ad asciugare il sudore della morte, perché anche a morire si fa fatica. E io, in 54 anni di sacerdozio, ne ho visti tanti morire!
Venire fuori da una vita piatta.
Carissimi, proseguendo il nostro cammino quaresimale, siamo giunti alla V domenica, chiamata anche la I di Passione. Il Vangelo secondo Giovanni ci presenta il miracolo della risurrezione di Lazzaro, amico intimo di Gesù. Si tratta di un episodio che noi tutti conosciamo bene; questo è un fatto positivo, ma potremmo correre il rischio di non riflettere a fondo e soprattutto di non applicarlo alla nostra vita… certo, non ci manca il tempo in questo periodo per poter tornare a riflettere sulla Parola di Dio… Vi proporrò solo un punto di riflessione del Vangelo. Gesù dice di sé stesso: “Io sono la Risurrezione e la vita, chi crede in me, anche se muore, vivrà…”. “Io sono la Risurrezione e la vita…”, questo vuol dire che Lui ama e benedice la vita. Dopo che fu tolta la pietra del sepolcro dell’amico, Gesù gridò a gran voce: “Lazzaro, alzati, vieni fuori!”.
“Vieni fuori”, ci ripete Gesù stamani: vieni fuori dal sonno, dalla pesantezza, dalla menzogna della tua vita… vieni fuori dai tuoi conformismi o compromessi… Vieni fuori, ci dice Gesù, da una vita piatta, fatta di abitudini e di comodità… Smettila di morire spiritualmente! È tempo di vivere… Vuoi deciderti a partecipare alla mia Risurrezione? Avete sentito quello che ci ha detto San Paolo: “Lo Spirito di Dio abita in voi, e lo Spirito Santo è vita”!
Fare il bene anche chiusi in casa.
“Alzati”, ci dice Gesù: risorgi, mettiti in piedi. Non sciupare il tempo, rimboccati le maniche… non aspettare per fare il bene: si può fare anche chiusi in casa. Soprattutto a voi giovani Gesù dice: vivete la vostra vita in pienezza! Voi mi direte: come fare, e proprio in questo tempo? Mentre siamo così provati? Tutto questo è vero, ma con la luce e l’energia che ci vengono dalla preghiera e dalla Parola di Dio, non ci mancherà la forza di affrontare la nostra esistenza con coraggio, a testa alta, nonostante le difficoltà.
L’esempio di un coraggioso cristiano.
Voglio proporvi l’esempio di un cristiano, di un autentico testimone, che dopo lunga malattia ci ha lasciato all’inizio di questa settimana: Carlo Casini. Promotore e coraggioso testimone per quasi mezzo secolo del Movimento per la Vita. Personalmente ho perso un amico carissimo e tanto stimato: un cristiano tutto d’un pezzo, che coi gesti, le parole, il suo volto, illuminato di luce evangelica, ha sempre annunciato il Vangelo della vita, dal primo istante del suo concepimento fino all’ultimo respiro. Quante vite salvate, quante ragazze madri, restituite alla loro dignità di donna… Di lui il Papa ha detto “un fervente cattolico, che nelle pubbliche attività si è adoperato con generoso impegno per promuovere la vita nascente”. Fratello, amico Carlo, ti ricorderò nella Messa di oggi assieme a quei medici generosi, a quei sacerdoti esemplari, a tutte quelle persone che, come te, hanno saputo fare della loro vita un dono prezioso.
L’atto di affidamento alla Madre della Grazia.
Al termine di questa celebrazione, compirò, come già è stato annunciato, l’atto di affidamento al Cuore di Maria, Madre della Grazia, per tutti i figli e le figlie della nostra amata Chiesa perusina-pievese.
Carissimi, abbiate fiducia in Dio: Dio non ci lascia soli nel nostro cammino. Lui ci guida con braccio forte e potente, anche se talvolta noi abbiamo l’impressione di essere soli in mezzo ad un deserto. Dio ci accompagna sempre, con la luce del Risorto e con il suo Spirito. Lui, anche attraverso sentieri che appaiono difficili, ci condurrà alla gioia perfetta del suo Regno.
Al termine della celebrazione eucaristica, il cardinale Gualtiero Bassetti si è recato davanti all’immagine della Madonna delle Grazie (dipinta da un allievo del Perugino), tanto venerata dai perugini, e ha recitato la sua preghiera di affidamento alla Beata Vergine Maria della città e dell’intera comunità diocesana.
Maria, Madre della Grazia, ecco i tuoi figli, raccolti attorno a te, in questo periodo di dolore e di lacrime per la sorte di tanti nostri fratelli, e per i pericoli, che a causa di questa pandemia, incombono su di noi e sull’umanità intera. / Noi siamo qui, dinanzi alla tua dolce icona, per cercare rifugio, sotto la tua protezione materna, ed implorare con fiducia la tua intercessione, di fronte alle sfide che il futuro nasconde. / Davanti alla tua venerata icona, in un pellegrinaggio che abbraccia i secoli, si sono inginocchiati i nostri padri. Qui ha vibrato l’entusiasmo dei giovani; qui si è levata l’implorazione degli ammalati; qui sono passate le famiglie, i sacerdoti, i consacrati, uomini del lavoro e della scienza, bambini e adulti; e tutti, nel tuo Figlio diletto, hanno riconosciuto il Verbo di Dio, fatto carne nel tuo seno. / Noi, nel cuore di questa novena in tuo onore, vogliamo affidare al tuo Cuore Immacolato questa nostra Chiesa perusino-pievese, che invoca la tua protezione e il tuo conforto. Liberaci, o Madre Santa, da questa peste, che ammorba la nostra Italia e il mondo. / Oggi, come mai nel passato, l’umanità è a un bivio. E, ancora una volta, la salvezza è tutta e solo, o Vergine Santa, nel tuo Figlio Gesù. Per questo, Madre, come l’Apostolo Giovanni, noi vogliamo prenderti nella nostra casa, per imparare da te a conformarci al tuo Figlio. / “Donna, ecco i tuoi figli”. / Siamo qui, davanti a te, per consegnare alla tua premura materna noi stessi, questa nostra Chiesa e l’umanità intera. Implora per noi il Figlio tuo diletto, perché ci doni in abbondanza lo Spirito Santo. / Lo Spirito apra i cuori alla giustizia e all’amore, induca le persone e le nazioni alla reciproca comprensione e ad una ferma volontà di pace. / Ti affidiamo tutti gli uomini, a cominciare dai più deboli: i bimbi non ancora venuti alla luce, quelli che allietano le nostre famiglie, i giovani alla ricerca di senso, le persone prive di lavoro, gli anziani e i malati. Ti affidiamo le famiglie dissestate, e quanti sono soli e senza speranza. / Aurora di salvezza, volgi il tuo sguardo benigno sulla nostra Diocesi, perché, sotto la tua guida, scopra Cristo, luce del mondo ed unico salvatore, che regna col Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. / Ame.
Gualtiero Card. Bassetti