«Il lavoro è il pane e il pane è la vita. Togliere il lavoro, o non dare il lavoro, o non consentire ai giovani di lavorare, andando per via diretta, vuol dire evangelicamente togliere la vita. E’ per questo che noi non possiamo stare soltanto a lamentarci della triste condizione socio-economica ed occupazionale dei nostri giorni». Lo ha detto il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nella serata del 13 settembre, al “Villaggio della Carità” di Perugia, durante l’incontro-consegna riconoscimenti (targhe ricordo) alle prime 23 aziende che hanno aderito al progetto “Sosteniamo il lavoro” promosso da Caritas e Uffici diocesani di pastorale giovanile e per i problemi sociali e il lavoro. Un progetto finanziato dalla Cei, attraverso l’8xMille, che proseguirà per due anni coinvolgendo altre realtà produttive.
Fare quello che è possibile fare.
«Noi, in nome del Vangelo – ha sottolineato il cardinale –, dobbiamo fare quello che è possibile fare. Diceva don Lorenzo Milani: “Quando avremo fatto tutto quello che è possibile fare, anche se non abbiamo risolto i problemi, almeno ci siamo salvati l’anima”. E questo non è poco per un cristiano, perché vuol dire che avremo operato secondo il progetto di Dio. E qui il discorso è molto concreto, perché si cerca di aiutare, fomentare la vocazione dei giovani, che in un modo o in un altro è una vocazione al lavoro. Ad esempio, anche i due seminaristi che ieri ho ordinato diaconi, e che il prossimo 29 giugno ordinerò preti, sono per una missione, sono per un impegno, sono per un lavoro. Se poi pensiamo che Gesù Cristo ha predicato tre anni, mentre gli altri li ha trascorsi svolgendo un duro lavoro, vuol dire che il lavoro è l’attività dell’uomo, ma è anche il progetto di Dio sull’uomo».
Un’occupazione più stabile.
Bassetti ha ringraziato gli imprenditori che hanno avuto «il coraggio di lasciarsi coinvolgere in questo progetto per l’uomo. Una scelta, speriamo – ha detto –, che possa essere anche incentivata, allargata ad altri vostri colleghi. Soprattutto, chi inizia un’esperienza di lavoro del genere con il sostegno delle vostre aziende possa trovare un’occupazione più stabile. Questo è il progetto a cui noi miriamo. Io vi ho detto grazie – ha aggiunto –, ma forse siete anche voi imprenditori a dirlo alla Provvidenza, al Signore, perché vi ha dato l’occasione per fare del bene. Tutte le volte che il Signore ci offre quest’occasione, siamo noi che dobbiamo ringraziare».
In Cei più progetti a sostegno del lavoro giovanile.
Il presidente della Conferenza episcopale italiana, avviandosi alla conclusione, ha detto: «Anche in Cei cercherò di incoraggiare il più possibile queste iniziative, perché i giovani sono una grande scommessa. Passerò un mese intero al Sinodo dei Vescovi che papa Francesco ha voluto dedicare ai giovani, dove emergeranno anche questi problemi, ma sono sicuro che la Chiesa mostrerà tutta la sua carità e maternità, soprattutto nei confronti dei giovani. La figura del cristiano oggi è quella del samaritano che si china sull’altro, che non tira dritto lungo la sua strada».
Un po’ di dati di “Sosteniamo il lavoro”.
Insieme al cardinale Bassetti erano presenti all’incontro il direttore della Caritas diocesana, il diacono Giancarlo Pecetti, i direttori della Pastorale giovanile, don Luca Delunghi, e dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro, il diacono Carlo Cerati, il referente del progetto “Sosteniamo il lavoro”, Francesco Pellegrino, diversi operatori Caritas e Matteo Monticelli, responsabile dell’area Toscana-Umbria della Gi Group Spa, una realtà multinazionale con agenzie di collocamento al lavoro in Italia e all’estero, che ha selezionato i 27 tirocinanti del progetto (12 donne e 15 maschi), con età media 30 anni, su un totale di 80 partecipanti alla selezione dello scorso ottobre. A ciascuno dei 27 tirocinanti è stato offerto un periodo di sei mesi con borse-lavoro dal contributo netto mensile di 550 euro. Di queste 27 persone, 9 stanno ancora svolgendo il tirocinio e delle altre 18, ben 11 hanno ottenuto dalle aziende un contratto a tempo determinato o di apprendistato dopo aver concluso il suddetto tirocinio.
“Dignità e lavoro”, un convegno di rilevanza nazionale.
Il direttore della Caritas Pecetti ha evidenziato che “Sosteniamo il lavoro” è un «progetto SOS» rivolto alle realtà imprenditoriali del territorio umbro, per aiutare quanti sono alla ricerca di un lavoro dignitoso. Ha espresso gratitudine a quanti hanno lavorato alla buona riuscita del progetto, dagli operatori Caritas agli imprenditori, alla Gi Group Spa, annunciando un importante evento di rilevanza nazionale, promosso dalla Caritas diocesana su input di questo progetto, in programma a Perugia il prossimo 16 novembre. Si tratta del convegno dal titolo: “Dignità e lavoro” a cui sono stati invitati il ministro del Lavoro, la segretaria generale della Cisl, un noto economista e l’amministratore delegato di una importante azienda italiana.
Soddisfazione di aziende e tirocinanti.
Gli imprenditori intervenuti all’incontro hanno concordato sulla qualità delle persone selezionate dal progetto, testimoniata anche dagli 11 tirocinanti che hanno avuto l’opportunità di proseguire il lavoro con contratti a tempo determinato o di apprendistato. E’ stata anche una positiva esperienza di integrazione, in quanto è stato inserito nel progetto un ragazzo straniero che si è dimostrato molto valido e preparato. Due dei tirocinanti hanno portato la loro testimonianza evidenziando che hanno potuto fare esperienze lavorative concrete, scoprendo nuove capacità professionali utili per futuri rapporti di lavoro.
I prossimi traguardi di “Sosteniamo il lavoro”.
Proprio in queste settimane è in fase di elaborazione la seconda parte di questo progetto da attuarsi nel 2019, che la Caritas perugina presenterà in Caritas italiana. Coinvolgerà 40 persone in cerca di lavoro: 10 potranno fare la stessa esperienza di quest’anno presso aziende produttive; 10 svolgeranno un corso di formazione professionale nei settori informatico o tessile; 10 saranno coinvolte in un progetto per la conduzione di macchine utensili con controllo numerico manuale; 10 effettueranno un corso di formazione imprenditoriale ai cui partecipanti giovani e adulti, se interessati ad avviare un’attività, la Caritas diocesana verificherà la possibilità di sostenerli materialmente con il “Prestito della speranza”, un’iniziativa promossa dalla Caritas italiana. «Sono “micro progetti” – ha evidenziato il direttore Pecetti – che non risolveranno il problema lavoro, ma sono un piccolo contributo per favorire occupazione nel nostro territorio, soprattutto a dare speranza e fiducia in un periodo di rassegnazione-disperazione per tante famiglie, soprattutto giovani».