Dal IX Incontro Mondiale delle Famiglie: La delegazione perugina alla prima giornata del WMF di Dublino. Oggi l’arrivo del cardinale Bassetti, presidente della Cei. Il vescovo ausiliare mons. Giulietti: I giovani testimoniano che «“fare famiglia” secondo il disegno di Dio sia ancora oggi possibile».

La prima giornata del World Meeting Families (WMF), il IX Incontro Mondiale delle Famiglie con papa Francesco, in svolgimento a Dublino dal 22 al 26 agosto, è stata seguita con molto interesse dalla delegazione dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, che oggi (23 agosto) sarà raggiunta dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei.
Il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, che guida la delegazione perugino-pievese insieme ai coniugi Giancarlo e Maria Rita Carloni, responsabili dell’Ufficio diocesano per la pastorale familiare, e a don Lorenzo Marazzani, neo condirettore dell’Ufficio, cura con particolare minuzia un “diario di viaggio quotidiano” sul sito di Umbria Radio: www.umbriaoggi.news . Il presule propone interessanti commenti, fotogallery e servizi audio-video sui vari appuntamenti del WMF presso il “Pastoral congress” della capitale irlandese dove per tre giorni si susseguono incontri, dibattiti e celebrazioni attorno alla famiglia in attesa dell’arrivo di papa Francesco (25 agosto). La delegazione di Perugia-Città della Pieve si è divisa per seguire le varie conferenze che si tengono in contemporanea, per poi a fine giornata incontrarsi per scambiarsi le diverse esperienze.
«Nella grande area del WMF – scrive mons. Giulietti – non mancano gli spazi dedicati alla preghiera: c’è la classica cappella allestita in un tendone, con l’Eucaristia esposta e una grande icona della Santa Famiglia. C’è anche un singolare e piccolissimo luogo, che riproduce una cella monastica irlandese del VI secolo, dove si può rimanere per soli tre minuti, immersi in un’atmosfera suggestiva».
Tra i temi affrontati nella prima giornata del WMF, quello di “celebrare la famiglia nella tradizione giudaico-cristiana”, che ha visto come relatori un rabbino, un vescovo cattolico e uno ortodosso. L’introduzione è stata affidata al cardinale Schoenborn, che ha citato alcuni passaggi dell’Amoris Laetitia di papa Francesco. Tutti gli interventi hanno evidenziato l’importanza della famiglia “piccola chiesa domestica” e “prima agenzia educativa” dove «trasmettere entusiasmo è fondamentale per i giovani – racconta il vescovo ausiliare di Perugia nel sintetizzare l’intervento del rabbino –, che sono esposti a stimoli impressionanti, anche di carattere bullista. Perciò i giovani devono sapere di essere amati e appoggiati nonostante tutto».
Non sono mancati i temi di scottante attualità, come quello dell’accoglienza dei rifugiati da parte delle comunità cristiane, molto sentito anche a Perugia. «Si è rivelato – commenta mons. Giulietti – che questo è un processo a doppia via, nel quale anche le nostre comunità escono arricchite e più solide in quanto spesso le famiglie di rifugiati mostrano quale è la vera vita familiare ad un occidente in cui il concetto di famiglia si va gradualmente erodendo. Infine siamo stati invitati tutti a diffondere la lieta novella Global compact per la migrazione nei confronti dei giornalisti che possiamo conoscere, perché questo documento diventi visibile a tutti e venga applicato. Anche i bambini (tra cui alcuni perugini) con canti e momenti di laboratori sono stati invitati a riflettere sulle condizioni del nostro prossimo. Con la spontaneità e la genuinità che solo un bambino può avere attraverso i disegni e libere produzioni si è creato un clima di festa e di riflessione».
Si è parlato anche del «welfare familiare, alla luce della Dottrina sociale della Chiesa – aggiunge mons. Giulietti –, in rapporto alle tendenze economiche attuali, tese ad esaltare l’individualismo». I coniugi italiani Zamagni hanno evidenziato «la deficienza delle politiche familiari in Europa, a motivo di un’errata concezione della famiglia e dei figli come “bene privato”. Serve un’idea diversa di famiglia come “bene comune” con i suoi quattro pilastri: gratuità, reciprocità, generatività e fecondità». Sono seguiti interventi di altri economisti e sociologi, come anche di teologi provenienti da diversi Paesi del mondo, che si sono soffermati sui concetti di gratuità, ma anche di come «la Chiesa più grande ha molto da imparare dalla chiesa familiare». Si è parlato della «gratitudine di vedere il bene di Dio nell’altro», del «bene prezioso della spiritualità della sessualità» e della «corretta concezione della famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e una donna», che «va comunicata mediante una testimonianza gioiosa, convinti che costituisce un bene per tutta la società». Non sono mancane le testimonianza di giovani sulla «realtà del fidanzamento e del matrimonio vissuti cristianamente nel mondo di oggi. Testimonianze di storie ordinarie – conclude il vescovo ausiliare di Perugia – fatte di problemi, gioie, speranze, timori…, utili a rafforzare la convinzione che “fare famiglia” secondo il disegno di Dio sia ancora oggi possibile».