Anche Perugia si appresta a vivere, domenica 3 giugno, la solennità del Corpus Domini che culminerà con la “storica” processione del Santissimo Sacramento, risalente al secolo XIV, al termine della solenne celebrazione eucaristica in cattedrale delle ore 10 presieduta dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti. La processione, una delle più antiche, partecipate e sentite della città, si snoderà dalla cattedrale di San Lorenzo alla basilica di San Domenico, percorrendo piazza IV Novembre, corso Vannucci, piazza Italia, viale Indipendenza e corso Cavour. Sarà animata con musiche religiose eseguite dalle filarmoniche di Mugnano e Pretola aderenti all’Associazione nazionale delle bande italiane musicali autonome (ANBIMA) e vedrà la partecipazione, come ogni anno, di migliaia di fedeli con sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, membri degli ordini cavallereschi di Malta e del Santo Sepolcro e delle diverse confraternite presenti in città.
A Perugia si ha memoria storica di questa processione dall’anno 1378, a seguito di un “provvedimento pubblico” delle autorità civili e religiose della città (cfr. Cronaca di P. Pellini) che stabilì anche il percorso. A partire dal XV secolo, in molte città sono sorte Confraternite del Santissimo Sacramento; quella perugina risale alla seconda metà del ‘400 ed è stata ricostituita nel settembre 2016 come “Venerabile Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello in Cattedrale”; domenica 3 giugno, pertanto, animerà per la seconda volta la processione del Corpus Domini.
La comunità cristiana perugina è da sempre molto legata a questa solennità, che si deve a papa Urbano IV, morto a Deruta il 2 ottobre 1264 e sepolto nella cattedrale di San Lorenzo. Circa due mesi prima della morte, l’11 agosto 1264, Urbano IV istituì ufficialmente la solennità del Corpus Domini con la bolla Transiturus de hoc mundo, a seguito del “particolare miracolo eucaristico” avvenuto a Bolsena l’anno precedente. La popolarità di questa festa, che manifesta pubblicamente la fede del popolo cristiano nel Santissimo Sacramento, è cresciuta con il Concilio di Trento (1545-1563), quando si sono diffuse le processioni eucaristiche e il culto eucaristico al di fuori della Messa.
Il cardinale Bassetti ricorda alla comunità diocesana nell’invitarla a partecipare con particolare raccoglimento e fede a questa solennità nel capoluogo, come in ogni parrocchia di periferia, che «attraverso l’Eucaristia, nostro sostanzioso nutrimento spirituale, il Signore si fa nostro compagno di viaggio lungo il cammino della vita. La mensa del Corpo e del Sangue del Signore ci rende fratelli: nessuno è considerato ospite». Il cardinale, al riguardo, sottolinea che la mensa di Cristo è «imbandita per tutti gli uomini e le donne che cercano il suo volto. Una mensa aperta ai fratelli nel bisogno, ai più poveri e abbandonati».