Il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, incontrando i numerosi giovani prima della celebrazione eucaristica nella grande sala del Centro congressi “Capitini” di Perugia, domenica 15 aprile alla giornata di formazione degli animatori dei Gr.Est. 2018, ha avuto parole di affetto e di incoraggiamento dal tono anche scherzoso: «Non potete immaginare quanta gioia c’è dentro di me nel vedervi così numerosi e felici e la vorrei esprimere fisicamente saltando come voi, ma non ce la faccio più». Nell’essere chiamati come cristiani a vivere il periodo di Pasqua, il cardinale Bassetti ha ricordato ai giovani che «la gioia della Pasqua l’avete tutta addosso, grazie a Dio, e vedo che siete davvero delle creature vive pasquali, memoria di amore e di pace con il desiderio di affrontare le sfide della vita. Vedo dentro ognuno di voi quest’energia-forza pasquale che poi è la pace che ci dà Gesù, che vi spinge e vi porta ad impegnarvi. Siete dei catechisti, degli animatori, degli educatori e sono con voi perché insieme possiamo affrontare queste bellissime sfide e a voi è toccata la parte migliore».
Il presule, nell’omelia, si è soffermato sul concetto che «non è facile capire la Pasqua, incontrare il Risorto; non lo fu nemmeno per i discepoli che avevano ascoltato la Parola e gli insegnamenti del loro Maestro. Non basta credere nelle verità della fede confessandola nella recita del Credo e nelle promesse battesimali. Se queste cose in cui crediamo non sono metabolizzate nella nostra vita, se Gesù che è risorto dai morti non è un incontro vivo con noi, la fede rimane astratta». Il cardinale, in sintesi, ha evidenziato che «come Gesù spezza il pane eucaristico, si dona al prossimo, così noi cristiani, in particolare i giovani, siamo invitati a imitarlo nella nostra vita senza avere incertezze, dubbi e paure».
«Nei Vangeli della Pasqua – ha sottolineato Bassetti – c’è il contrasto tra la luce del Risorto e la paura. E’ la storia di tanti cristiani che restano a mezza strada nella testimonianza del Signore, vivendo un cristianesimo che è tiepido, ma prima o poi scocca la scintilla dell’incontro con il Risorto per testimoniare totalmente Gesù nella nostra vita, spazzando via quelle divisioni, maldicenze, invidie che si sono anche nelle nostre parrocchie e che non hanno niente a che vedere con il Signore, creano quel clima di paura e di sospetto per cui si fa appena accenno a Dio nella nostra vita, ma non abbiamo la generosità di lanciarci come ha fatto Pietro dopo la Pentecoste convinto della necessità di credere nel Signore e nel suo nome. Gesù disse: “Vi do la pace”. Ma la pace non è un discorso astratto, di pacifismo, è una persona, è avere il cuore di Gesù, è mettere in pratica il suo Vangelo. Anche se siete abbastanza giovani, ma tutti noi abbiamo fatto esperienza che quando siamo in pace con Dio e ci sentiamo in pace con gli altri, quella è la santità. L’ha detto anche papa Francesco nella sua ultima esortazione apostolica Gaudete et Exsultate. La santità è questo essere in pace con Dio e con i propri fratelli e avere il coraggio e la forza della nostra testimonianza. Ragazzi, Dio vi chiama ad un impegno grande ed io vi invito ad accogliere quest’impegno attraverso le parole di san Giovanni Paolo II che rivolse ai giovani di una delle Giornate mondiali della Gioventù da lui volute per voi: “Sappiate unire i vostri sforzi con tutti gli uomini di buona volontà per realizzare pienamente il bene dell’umanità, nella novità e nella libertà non siete schiavi di nessuno e di nulla. Cristo ci ha liberati e ci ha fatti figli del Padre. Pienamente servite l’umanità nella vostra novità di vita, nella giustizia e nell’amore… Questo è un tempo meraviglioso per essere cristiani”».
Quest’ultima frase il cardinale Bassetti l’ha fatta ripetere in coro ai numerosi giovani presenti come loro testimonianza cristiana nel formarsi ad essere animatori dei Gr.Est., un’esperienza di vita che vivranno la prossima estate con migliaia di fanciulli e adolescenti.