«Oggi inizia la Settimana Santa o di Passione. Santa perché al centro c’è il Signore; di Passione perché contempliamo Gesù che va verso il Calvario e dona la sua vita». Lo ha sottolineato il cardinale Gualtiero Bassetti nell’omelia della celebrazione eucaristica della Domenica delle Palme, il 25 marzo, nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia. La celebrazione è iniziata con il rito della preghiera e benedizione dei ramoscelli d’ulivo (raccolti ed offerti dai giovani delle opere segno della Caritas) svoltosi, come è tradizione, davanti all’Arcivescovado per poi i fedeli in processione hanno fatto ingresso in cattedrale.
«Come coinvolgerci anche noi nel dramma della Passione di Cristo? La sua è una Passione d’amore e di dono totale – ha proseguito il porporato –. Solo i bambini hanno compreso fino in fondo Gesù accogliendolo festosamente mentre entrava in Gerusalemme, il paradosso della Domenica delle Palme che ci fa vivere assieme il trionfo e la passione di Cristo. Anche noi in questi giorni abbiamo visto delle immagini che ci hanno riproposto centinaia di migliaia di bambini e di giovani, che insieme, negli Stati Uniti d’America, sfilavano per chiedere l’abolizione dell’uso delle armi e dicevano: “la vita vale più degli interessi di chi fabbrica le armi”. Sì, proprio i bambini! Gesù ci ha detto: “se non diventerete come i bambini non entrerete nel Regno dei Cieli”. Gli adulti, compresi i discepoli, sono fuggiti dinanzi a Gesù condannato e crocifisso: forse si sono vergognati di Lui. L’apostolo Pietro si è pentito e ha pianto amaramente».
Il cardinale ha poi esortato i numerosi fedeli che gremivano la cattedrale dicendo loro: «Fratelli, in questa Settimana di Passione, diventiamo anche noi degli uomini e delle donne come Pietro. Piangiamo come i bambini chiedendo perdono dei nostri peccati, perché con i nostri peccati abbiamo portato Gesù alla Croce. Dinanzi al dramma di tanti poveri cristi, esuli, perseguitati, profughi non restiamo indifferenti. Pochi giorni fa ho incontrato in Libano famiglie irachene e siriane con i loro bambini con gli occhi incavati di tristezza come le persone di ottant’anni. Dice un poeta: “il dolore di un bambino innocente è capace di offuscare il chiarore delle stelle. Quante vittime innocenti! Accanto alla Via Crucis di Gesù sta la via crucis di tanti nostri fratelli. Rimaniamo sempre con la mente e con il cuore accanto al Crocifisso e ai crocifissi. Forse, se ci pensiamo bene, anche noi, come gli apostoli, abbiamo fatto troppe fughe nella nostra vita».
Il cardinale, avviandosi alla conclusione, ha rivolto un invito: «durante questa Settimana di Passione prendiamo in mano il Vangelo e facciamo compagnia a Gesù. L’ulivo che abbiamo fra le mani è segno di pace. Il Signore vuole la pace, dona la pace. Portiamo questo ulivo nelle nostre case, ci ricorderà sempre quanto Gesù ci ha amati e anche quanto gli siamo costati e ricordiamoci bene che l’amore vince sempre ogni male. Percorriamo anche noi la via della Passione per potere risorgere con Gesù».