Compie un anno dalla stesura del suo statuto, nel febbraio 2017, la Fondazione Compignano, che sorge nell’omonima località, frazione del comune di Marsciano, in provincia di Perugia. Si tratta di un’opera benefica nata da un felice incontro tra un imprenditore nativo umbro e la Chiesa diocesana perugino-pievese con la collaborazione delle Istituzioni civili locali, in primis l’Amministrazione comunale.
La Fondazione Compignano è stata fortemente voluta da Augusto Coli, un imprenditore che dopo aver fondato e diretto per oltre trent’anni un’azienda diventata leader mondiale nel settore odontotecnico in Romagna, conservando l’amore per la sua terra di origine, ha voluto investire tempo e denaro nella valorizzazione di questo territorio.
La Fondazione ha come scopo principale quello di gestire alcuni immobili della Curia arcivescovile e della Parrocchia, recentemente restaurati grazie alla famiglia Coli, primo tra tutti il campanile messo in sicurezza a seguito del sisma del 2009. Nel borgo si trova l’antico complesso edilizio contiguo alla chiesa poggiante su mura medioevali, un’ala del quale già ristrutturata è utilizzata anche per favorire una maggiore aggregazione e ampliamento delle offerte socio-educative per gli adolescenti e le loro famiglie da parte dell’Oratorio parrocchiale e Circolo ricreativo ANSP. Infatti, la Fondazione Compignano si prefigge di promuovere la tutela, la valorizzazione e la conservazione del patrimonio storico e artistico del territorio, di valorizzare la conoscenza delle tradizioni popolari locali, nonché di promuovere la coesione e l’inclusione sociale della popolazione di Compignano, con particolare attenzione ai giovani, che stanno particolarmente a cuore ad Augusto Coli.
Nell’intervista a Gocce di Carità di «Umbria Radio», che andrà in onda a partire da lunedì 5 fino a venerdì 9 febbraio (ore 8 e ore 20), Coli spiega come sia consapevole che oggi è difficilissimo aiutare i giovani con il lavoro, perché «il lavoro non esiste più, va reinventato; è impensabile oggi ricostruire quello che ha avuto la nostra generazione, abbiamo complicato molto le cose e adesso la situazione non è facile». L’opera della Fondazione vuole proprio snellire le tante difficoltà anche burocratiche che possono presentarsi nel portare avanti attività lavorative sul territorio: ad esempio con la riapertura della piccola bottega presente a Compignano, o con la creazione della vicina azienda agraria i cui proventi sosterranno le attività sociali.
Un messaggio di speranza e un esempio di condivisione della propria ricchezza non solo materiale, «ma di conoscenze e saperi acquisiti con anni e anni di lavoro», come ha affermato Augusto Coli, è quello di Compignano, nato dalla generosità di chi ha faticato con impegno, conservando nel cuore un senso di gratitudine a Dio per quanto ha potuto realizzare.