Su quanto è emerso dall’Assemblea diocesana dello scorso 15 ottobre, in particolare dai gruppi di lavoro, le 32 unità pastorali insieme alle 130 comunità parrocchiali ed interparrocchiali dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve sono chiamate, nel corso dell’anno 2023-2024, a discernere affinché si possa concretizzare l’auspicato rinnovamento pastorale a partire dal “basso”, dai territori, in modo che le componenti della Chiesa particolare concorrano alla sua opera evangelizzatrice e missionaria.
Tre gli ambiti di approfondimento nelle unità pastorali e parrocchie: nuova evangelizzazione e nuova catechesi; maggiore corresponsabilità e formazione dei fedeli nell’animazione e gestione delle comunità; rilancio degli organismi di partecipazione in particolare di missionarietà con la possibilità di avviare equipe di affiancamento ai sacerdoti.
Questo perché la Chiesa perugino-pievese ha intrapreso da tempo un percorso di rinnovamento grazie anche al Cammino sinodale in corso per aprirsi e relazionarsi sempre più con il mondo che la circonda, come segno e strumento di accoglienza, comprensione e annuncio nella “città dell’uomo” di oggi. Un concetto che è stato ribadito dall’arcivescovo Ivan Maffeis in sede di assemblee diocesane (la prima si è tenuta lo scorso maggio), nella sua lettera pastorale “Il coraggio dei passi” ed anche agli operatori dei media a margine dell’ultima Assemblea diocesana.