Ho voluto introdurre questo mio breve messaggio augurale con le parole che papa Francesco pronunciò nella Pasqua del 2013, all’inizio del suo Pontificato: “Che grande gioia per me potervi dare quest’annuncio: Cristo è Risorto. Vorrei che giungesse in ogni casa, in ogni famiglia, specialmente dove c’è più sofferenza, negli ospedali, nelle carceri, nei luoghi dove scorre il sangue umano per via del terrorismo e delle guerre”.
Siamo sconcertati per le notizie che ci arrivano dalla Siria, dove quasi ogni giorno tanto sangue innocente viene versato. Alla vigilia di Pasqua hanno perso la vita in un attentato dei profughi che stavano lasciando il loro Paese a causa della guerra: “La carne di Cristo fatta a pezzi”, come più volte ha detto il Papa. Io, dinanzi al susseguirsi di tutte queste tragedie senza fine, ho davvero paura che potrebbe colmarsi la misura del tino di Dio di cui parla l’Apocalisse e guai se trabocca qualcosa da quel tino!
C’è bisogno di Pasqua, abbiamo bisogno di Lui Risorto, abbiamo bisogno di speranza. La Pasqua è la vita che trionfa sulla morte, è il ritorno a quell’originario disegno di Dio che creò l’uomo a sua immagine e somiglianza. Questo è il fondamento della nostra fede, la fede in Cristo morto e risorto. La Risurrezione come l’incarnazione di Cristo figlio di Dio sono i punti essenziali della nostra fede. Quel sepolcro vuoto è diventato il segno della potenza di Dio.
Coraggio, quindi, per tutte le persone che sono in difficoltà, perché guardando la croce anche se pesante come lo fu per Gesù, essa è soltanto un passaggio, da cui promana una potenza d’amore, che è la forza capace di cambiare la storia. L’ha ricordato anche papa Francesco commentando le drammatiche immagini del terrorismo che stanno insanguinando i nostri giorni. Coraggio per tutti, in particolare le persone che portano una croce pesante, per quelli che cadono e non riescono ad alzarsi, per coloro che, come il cireneo, si fanno carico anche dei pesi degli altri e sanno asciugare le lacrime, come la Veronica, sui volti doloranti dei fratelli. La Madre di Gesù, che stava ai piedi della Croce, porti la consolazione a quelle famiglie che hanno difficoltà di relazioni, di affetti a causa di separazioni, di insicurezza del lavoro e di precarietà economica. Ecco l’augurio che mi sento di rivolgere a tutti i credenti della mia diletta Archidiocesi perusina-pievese, ma anche a tutti gli uomini di buona volontà che sono sulla terra. Il Signore tutti benedica. Buona Pasqua!
Gualtiero Card. Bassetti
Arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve