7 novembre
SANT’ERCOLANO
vescovo e martire
Patrono secondario della diocesi
e patrono principale della città e dello Studium generale di Perugia
Memoria obbligatoria
Perugia: Solennità
Di lui fa testimonianza san Gregorio Magno nel terzo libro dei Dialoghi (n. 13), dicendolo proveniente dalla vita monastica. Si trovò ad operare come “defensor civitatis”, che era una carica pubblica per la difesa dei poveri contro le esosità del fisco, durante il lungo assedio dei Goti di Totila a Perugia. In quell’assedio fu catturato anche il vescovo, che era uno dei maggiori artefici della resistenza, e condannato a morte per scuoiamento e decapitazione all’altezza di porta Marzia il 7 novembre 547, come dicono i più antichi martirologi. I cristiani ne seppellirono il corpo dapprima nei pressi delle mura urbiche insieme ad un bambino pur esso ucciso; quindi, ad assedio terminato, ne trasferirono il corpo nella chiesa paleocristiana di San Pietro, nell’area cemeteriale del colle Caprario. Nel 936 il vescovo Rogerio trasferì il corpo del martire nella chiesa di Santo Stefano del Castellare; quindi, nel 1254, il vescovo Frigerio lo traslò nella chiesa cattedrale di San Lorenzo in cima all’arce, la quale fu intitolata anche a Sant’Ercolano e ne custodì il corpo in apposita cappella. Le due traslazioni furono rappresentate dal pittore Benedetto Bonfigli (sec. XV) nella cappella del Palazzo dei Priori. Nel frattempo il Comune di Perugia già negli statuti del 1279 aveva eletto il vescovo Ercolano patrono della città, facendo festa il 1° marzo con la luminaria e con l’adozione degli emblemi del Comune, il leone e il grifo. Ed anzi, in tutta l’epoca comunale sant’Ercolano rimase “il principale oggetto della religiosità popolare” (Nicolini); nel suo nome si aprivano matricole e registri. Nel primo trentennio del sec. XIV fu finalmente costruita sul luogo del martirio la bella chiesa ottagonale dedicata a sant’Ercolano, dove nel 1609 il vescovo Napoleone Comitoli fece ritrasferire con solennissima processione parte delle reliquie che stavano in cattedrale, racchiudendole in un sarcofago romano strigilato del sec. III, trovato presso la chiesa di Sant’Orfeto. Anche per la vigilia di Sant’Ercolano c’era in antico la tradizione della “luminaria”, cui dovevano partecipare ex officio studenti e docenti dello Studium Perusinum, del quale sant’Ercolano era ed è patrono, come dimostra chiaramente la sua effigie nello stemma dell’Università.