4 febbraio
SAN GIUSEPPE DA LEONESSA
sacerdote
Memoria obbligatoria
Dal Comune dei pastori o dei santi religiosi, con salmodia del giorno del salterio.
Ufficio delle letture
Seconda lettura
Preghiera di san Giuseppe da Leonessa in preparazione all’ordinazione sacerdotale
(Cfr. Collectanea concionatoria, cod. 19, f. 1r)
Ora per sempre affido me stesso alla tua benedetta fedeltà
Onnipotente misericordiosissimo Iddio, che me, indegno tuo servo, chiamato paternamente all’età di sedici anni dagli studi umanistici e le attività liberali, hai fatto ormai giungere alla fine del corso di sacra teologia, concedi benevolmente che io, credente e professante la fede cattolica, sempre, in tutto e sopra ogni cosa, col più grande amore a te, desiderando ardentemente l’onor tuo ed il bene del prossimo, e pienamente sottomesso in tutto al giudizio di Santa madre Chiesa, giammai irretito in alcun errore neppur minimo, né con le parole né con gli scritti possa sembrare voler dissentire o separarmi da te o dalla Chiesa. Tanto è grande in me, o Padre dolcissimo, il tuo dolce amore e tanto mi sta a cuore l’integrità della tua Chiesa, che per me, pur perdendoci la vita, mai può esserci qualcosa di così giocondo della stessa occasione di poter mostrare veramente con il mio sangue, per tuo divin favore, quanto io sempre desideri onorarti, con il più profondo rispetto e timore e tremore, nella verità della tua Chiesa.
Accogli perciò, Padre d’ogni clemenza, questa modesta offerta del mio perpetuo anche se indegno servizio, e se con il tuo aiuto ho compiuto qualcosa degno di lode, guardala propizio e perdona con clemenza quel che ho fatto con trascuratezza o per ignoranza. Se tuttavia (che non avvenga mai!) un qualche errore, quanto alle parole o agli scritti, debba ricadere su di me miserabile, attribuiscilo, ti prego, alla mia povera sprovvedutezza e alla negligenza di me che prendo appunti con rapidità, più che a cattiva volontà, ed abbimi per scusato al di là d’ogni falsità.
Per la qual cosa ora per sempre affido me stesso alla tua benedetta fedeltà e alla singolare custodia della mia santissima tutrice Maria, del mio angelo custode e di tutti i santi angeli, e nel seno della tua Chiesa oggi e ogni giorno e nell’ora della mia morte umilmente affido tutti i pensieri, le parole, le azioni mie, e l’anima ed il corpo, in maniera che servendo te sino alla fine con ogni umiltà, sotto la guida del mio beatissimo padre san Francesco e per suo mezzo sempre a te caro restando, correndo senza alcun inciampo la via dei comandamenti, possa finalmente giungere a te con ogni tranquillità, Padre mio vero.
Te lo chiedo per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo figlio, il quale, di grazia, con il suo affetto mi visiti, mi protegga, mi sostenga sempre, adesso e nell’ora della morte. Amen.
Perugia, 1580
Responsorio Fil 3, 12. 13-14; Gal 2, 20
R/. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, * perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù.
V/. Questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me,
R/. perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù.
Lodi mattutine
Ant. al Ben. Annunziava il messaggio di Cristo,
e la mano del Signore era su di lui.
Orazione
O Dio, che ci hai dato in san Giuseppe da Leonessa un infaticabile predicatore del Vangelo, concedi a noi, per sua intercessione, di essere animati dallo stesso zelo perché attraverso l’annuncio della Parola e la testimonianza della vita ogni uomo possa giungere a conoscerti. Per il nostro Signore.
Vespri
Ant. al Magn. Mi sono fatto debole per i deboli,
per guadagnare i deboli;
mi sono fatto tutto per tutti,
per salvare a ogni costo qualcuno.
Tutto io faccio per il Vangelo.