Perugia: Visitati dal cardinale Gualtiero Bassetti gli ospiti della Residenza protetta “Fontenuovo” in vacanza al mare, presso la “Casa per ferie San Bassiano” di Bellaria

Dal 3 al 10 giugno ventidue ospiti della Residenza protetta “Fontenuovo” di Perugia, la struttura di accoglienza per anziani più antica e più all’avanguardia dell’Archidiocesi perugino-pievese, che attualmente accoglie circa 200 persone in regime residenziale e semiresidenziale, si trovano in vacanza a Bellaria, sull’Adriatico, accompagnati da ventidue operatori socio-sanitari, infermieri e educatori professionali, alternatisi nei giorni di permanenza. Si tratta di un’iniziativa che la Fondazione Fontenuovo ha riproposto dopo quella molto positiva dello scorso anno, permettendo ad alcuni dei suoi ospiti di trascorrere una settimana al mare, «un’esperienza meravigliosa», così è definita dagli operatori-accompagnatori, realizzatasi anche grazie al contributo della stessa Archidiocesi e dell’associazione “L’abbraccio”, ricevendo il plauso dell’Ufficio diocesano per la pastorale della salute.

«La grandezza dell’iniziativa nella sua sbalorditiva semplicità – commenta Stefano Cusco, direttore dell’Ufficio diocesano – è proprio questa: celebrare l’Amore di Dio e della Chiesa per l’uomo facendosi vicina a tutti coloro che si occupano di persone che vivono momenti di fragilità: familiari, operatori, volontari». Inoltre, prosegue il dottor Cusco, «pensiamo che la testimonianza in termini di “motivazione al servizio” può essere per un operatore quella di vedere la propria persona assistita commossa di fronte al creato. Per questo Fontenuovo non vuole essere solo un parcheggio per i nostri anziani, ma la celebrazione del Vespro della Vita ancora ricco di esperienze di vita affettiva».

«Il ruolo della Pastorale della Salute è anzitutto quello di far trasparire all’interno della Chiesa – conclude il direttore Cusco –, ma anche nei confronti della Società civile, il valore dell’uomo come soggetto stesso dell’attività pastorale a prescindere dal suo stato di salute. Agli occhi di Dio e della Chiesa la dignità dell’uomo non si misura in Joule, in forza lavoro, in capacità produttiva etc. La dignità dell’uomo è misurata sul suo essere creatura-immagine e somiglianza di Dio».

Presso la “Casa per ferie San Bassiano” a Bellaria gli ospiti di Fontenuovo, insieme agli accompagnatori operatori socio-sanitari, «stanno vivendo quest’esperienza – commentano gli stessi operatori –, difficile da tradurre in parole in quanto le emozioni che abitano queste giornate sono intense e molteplici».

A quest’esperienza ha partecipato anche il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, definito dagli operatori di Fontenuovo «un amico molto importante per tutti noi», che «come in altre occasioni significative ha fatto dono della sua presenza agli ospiti di Fontenuovo, questa volta arrivando persino al mare». Insieme al porporato, nella giornata del 6 giugno, sono giunti in visita a Bellaria anche il presidente della Fondazione Fontenuovo, Orfeo Ambrosi, e la direttrice sanitaria Simonetta Cesarini. Il cardinale Bassetti ha letto nel volto e nei sorrisi dei vacanzieri perugini l’intensità dei sentimenti provati. Ha scherzato e parlato con tutti gli ospiti, ricordando come una «carezza, una piccola attenzione, sia il dono di Dio».

«Molti ospiti da anni non rivedevano il mare – raccontano gli operatori della Fontenuovo –, valutavano impossibile vivere ancora un’esperienza come questa, rivederne i colori, ascoltarne i suoni, percepirne i profumi». Caterina, novantunenne, si è fatta portavoce del pensiero di molti: «Mi piace stare qui, sono molti anni che non vedevo il mare, mi ha fatto tanta “impressione”, sono tanto contenta. Ho fatto il bagno, mi piaceva così tanto che non volevo smettere di farlo. Mi sentivo tranquilla. Domani è il mio compleanno, compio 91 anni, e sono felice di festeggiarlo qui con tutti». Ivana, figlia di un’ospite, ha detto: «Non avrei mai immaginato di poter condividere giornate come queste con mia madre. Ritrovare una quotidianità nel nostro stare insieme, condividere emozioni di grande valore, percepire intatto quel filo che ci lega ancora».

«Tutti noi operatori – concludono – siamo grati per poter vivere momenti come questi, momenti che rendono il lavoro ancora più colmo di significato e motivazione».