Perugia: Un nuovo Centro di Ascolto Caritas (CdAC) a sostegno delle periferie

La Chiesa di Perugia-Città della Pieve si arricchisce di una nuova Opera segno di Carità di rilevanza anche sociale, il Centro di Ascolto Caritas (CdAC) delle comunità parrocchiali di Sanfatucchio, Panicarola, Macchie, Paciano, Vaiano, Villastrada e Sant’Arcangelo del Lago, costituenti la 32a Unità pastorale dell’Archidiocesi, che insistono su tre comuni dell’area del Trasimeno, Castiglione del Lago, Paciano e Magione. Quest’ultima Opera segno, che va ad aggiungersi a diverse altre realizzate in zone periferiche, è stata realizzata nei locali dell’antico Santuario della Madonna della Carraia di Castiglione del Lago e sarà inaugurata ufficialmente domenica 13 maggio, alle ore 17, alla presenza del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, del direttore della Caritas diocesana diacono Giancarlo Pecetti e dei sindaci dei comuni sopracitati. L’incontro inaugurale culminerà con una preghiera-meditazione dal titolo “Nessuno è straniero in casa propria: la terra è di Dio”, e con il rituale “taglio del nastro” del nuovo CdAC.

A spiegare le finalità di quest’Opera segno è il parroco moderatore della 32a Unità pastorale e vicario episcopale di Zona don Leonardo Romizi: «Sentivamo da tempo la necessità di un Centro di Ascolto nella nostra Unità pastorale per poter rispondere alle necessità materiali e umane di circa 50 famiglie del nostro territorio, di cui circa il 15% sono italiane. Fino a ieri queste famiglie venivano assistite dal Centro di Ascolto di Castiglione del Lago. Ora, grazie al supporto di una ventina di volontari delle Caritas parrocchiali, potranno trovare nel nostro territorio accoglienza, ascolto, e un aiuto concreto».

Il Santuario della Madonna di Carraia, costruito nella seconda metà XVII secolo, diventa oggi un luogo di Carità. Significativa la struttura muraria della chiesa a croce greca in stile neoclassico, le cui linee architettoniche sono ispirate a quelle del Bramante. Annessa al Santuario è la grande casa del cappellano, al cui interno vivevano fino a 11 sacerdoti ed era presente anche un appartamento riservato – fino alla seconda metà del XIX secolo – al vescovo diocesano, in occasione delle sue Visite pastorali alla vicina parrocchia di Panicarola. Il complesso è stato sottoposto a lavori di restaurazione già nel 1991, lavori che sono stati poi completati nell’ultimo anno grazie anche al contributo della Caritas diocesana e al Fondo comune dell’Archidiocesi, proprio per ospitare il nuovo CdAC. Quest’ultimo è composto da due grandi ambienti (sala d’accoglienza e magazzino viveri) e da tre stanze più piccole, per un totale di circa 120 mq, al primo piano della ex casa canonica.