Perugia: Nella solennità della Madonna delle Grazie ordinati diaconi “transeunti” Giosuè Busti e Giordano Commodi dal cardinale Gualtiero Bassetti. Il porporato ai numerosi giovani presenti in cattedrale: «Non fate mai della vita il contenitore delle ansie e delle paure, perché bloccano e paralizzano… Guardate il volto bellissimo di Maria, la donna giovane, forte, coraggiosa e della fede incrollabile».

«Pochi momenti fa avete detto: eccomi! Quella parola, che è fiorita sulle vostre labbra, è partita dal vostro cuore, dopo una lenta maturazione di anni. Eccomi è, evidentemente, la risposta ad una chiamata, e questa chiamata, lasciatemelo dire, è stata il fascino che ha “sedotto” la vostra vita». Così il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti si è rivolto agli ordinandi diaconi “transeunti” Giosuè Busti e Giordano Commodi, che il prossimo anno diventeranno sacerdoti, nell’omelia pronunciata in una gremita cattedrale di San Lorenzo di Perugia nel tardo pomeriggio del 12 settembre, giorno del Santissimo Nome di Maria, in cui la Chiesa diocesana celebra la festa della Madonna della Grazie. Concelebranti il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, che al termine ha presentato brevemente la “Lettera alla diocesi a conclusione della Visita pastorale 2013-2017” dal titolo: “In questa casa è la salvezza”, l’arcivescovo emerito mons. Giuseppe Chiaretti, e numerosi parroci, diaconi e seminaristi. Il cardinale Bassetti, prima di impartire la benedizione finale, ha rinnovato l’atto di affidamento della città e dell’Archidiocesi alla protezione della Madonna della Grazie, molto venerata dai perugini, ritratta in un prezioso dipinto della cattedrale.

«In un mondo che ha cancellato dal proprio vocabolario la categoria del dono, dell’eccomi, sono diventati prevalenti l’inimicizia e l’egoismo – ha proseguito il presule nell’omelia –, diventa un segno profetico, per chi si appresta alla diaconia, donare gratuitamente la propria vita. Ricordate però che è difficile servire senza pregare, è difficile mantenersi poveri e obbedienti senza pregare, come è difficile servire senza aver un cuore puro».

«Ogni ordinazione – ha evidenziato il cardinale – è un lasciare agire Dio, un sottoporsi con amore al primato della sua grazia. Ogni ordinazione diventa così un vero antidoto alla cultura del fare e del produrre, in quanto essa viene da Dio ed abilita la creatura umana a compiere nel suo nome, le sue stesse opere, per un di più di grazia, per un di più di amore. Un amore donato, un amore fedele, un amore che non si ferma dinanzi alle difficoltà, agli ostacoli, ai rifiuti».

Soffermandosi sulla liturgia del 12 settembre, il presule ha ricordato che essa «addita, come modello di vita, a tutti noi, Colei che san Bernardino da Siena chiamava: “La Madre della Grazia e della Misericordia”. Beati coloro che, non soltanto in questo giorno, ma per tutta la vita sapranno conservare, come la Vergine Maria, il senso della sorpresa, della lode e del ringraziamento e faranno risplendere sul loro volto, come ci ha detto il Salmo, la luce del volto di Dio. Beati voi, Giordano e Giosuè, se per tutta la vita camminerete nella fede, come la Vergine Maria e metterete in pratica ciò che Lei disse ai servi, presenti alle nozze di Cana: “Fate tutto quello che Lui vi dirà”».

Rivolgendosi ai tanti giovani presenti in cattedrale, il cardinale Bassetti ha detto loro: «Sono felice di vedervi così numerosi: è segno della stima, dell’amicizia e dell’affetto che essi hanno per i novelli diaconi e per il nostro Seminario. Cari ragazzi, la scelta di Giosuè e Giordano, non vi dice nulla? Non vi pone qualche interrogativo? Vorrei dirvi: “rifletteteci”, rientrate per un po’ in voi stessi. Vi accorgerete che gli orizzonti più belli e più luminosi, gli ideali più grandi della vita, possono essere anche alla vostra portata, come lo è stato per questi vostri amici. Loro hanno sentito la chiamata di Gesù e gli hanno detto: “Eccomi!”. Se Lui passasse accanto anche a qualcuno di voi, e vi rivolgesse lo stesso invito, non abbiate paura ad accettarlo, perché quello sarebbe l’incontro più significativo della vostra vita. E Lui vi assicurerebbe una vita buona, segno della vita cristiana, perché donata. La vita è bella, meravigliosa se saprete viverla nella semplicità e nella purezza del vostro cuore. Non fate mai della vita il contenitore della ansie e delle paure, perché bloccano e paralizzano. E, soprattutto, come dice papa Francesco, non lasciatevi mai rubare la speranza. Guardate il volto di Maria, della Madonna delle Grazie della nostra cattedrale, un volto bellissimo: la donna giovane, forte, coraggiosa e dalla fede incrollabile».