Perugia: All’Oratorio ‘L’Astrolabio’ della parrocchia San Giovanni Apostolo in Ponte d’Oddi un nuovo incontro per giovani ed adulti sul tema del cyber bullismo

 

Sensibilizzare sui rischi e le opportunità del web per i giovani, ma anche dare ai genitori – e agli adulti in generale – la possibilità di captare alcuni campanelli d’allarme rispetto al fenomeno del cyber bullismo, è l’obiettivo di ‘Genitori & figli nella rete: incontro testimonianza sul tema del bullismo e cyberbullismo’, in programma giovedì 19 aprile, alle ore 21, all’Oratorio ‘L’Astrolabio’ della parrocchia San Giovanni Apostolo in Ponte d’Oddi di Perugia. Realtà oratoriale impegnata da tempo a promuovere iniziative di sensibilizzazione su questo inquietante fenomeno.

Organizzato in collaborazione con la cooperativa Pepita Onlus, con la partecipazione dell’Ufficio diocesano di pastorale giovanile, all’incontro interverranno Paolo Picchio, presidente onorario della Fondazione Carolina Onlus e Ivano Zoppi, presidente di Pepita Onlus. L’incontro, rivolto a ragazzi, genitori, alunni ed insegnanti, prevede interventi e testimonianze di coloro che si sono impegnati per l’approvazione delle legge 71/2017 sulle nuove disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del cyberbullismo entrata in vigore il 18 giugno 2017.

Cyberbullismo. Nonostante stia crescendo la consapevolezza sul cyberbullismo nei giovani, la permanenza sui social degli adolescenti continua a preoccupare: il 54% resta sui social da 1 a 3 ore. Nel 60% dei casi i ragazzi affermano di non essere controllati dai genitori. Secondo una ricerca condotta da Pepita Onlus su mille ragazzi tra i 9 e i 17 anni in ottanta oratori e centri estivi in tutta Italia, il 71% dei giovani sostiene di non aver mai assistito a fenomeni di cyberbullismo, contro un 28% che ammette di aver assistito a tali episodi. In Italia, su cinque ragazzi, tre ammettono di aver subito bullismo, dato in aumento rispetto al passato. Troppo spesso i giovani tendono a sottovalutare le conseguenze di una condivisione o di un post offensivo. “Venendo meno le interazioni fisiche, superate da quelle virtuali – commenta il presidente di Pepita Onlus Ivano Zoppi -, i giovani faticano a limitare i loro comportamenti eccessivi forti del potere dello schermo che fa loro credere di essere in qualche modo protetti. I ragazzi hanno disattivato la capacità di apprendere come si sente l’altro attraverso i segnali del suo corpo e le espressioni del viso. Spetta a genitori, insegnanti ed educatori offrire alternative e contesti perché queste qualità vengano allenate”.  Proprio per questo motivo sono sempre più importanti eventi ed incontri che aiutino tutti, soprattutto i genitori, a comprendere come riconoscere tempestivamente i segnali di questo fenomeno.

Carolina Picchio. La notte tra il 4 il 5 gennaio 2013 Carolina Picchio cede alla fragilità di adolescente e si toglie la vita. Vedersi in un video mentre – priva di coscienza – dei suoi coetanei giocavano con il suo corpo mimano atti sessuali, è una umiliazione troppo grande. Gli insulti postati sui social che rilanciano le immagini di una festa di un paio di mesi prima di cui lei non ricordava nulla, sono qualcosa di troppo pesante. Carolina si trova al centro di un’attenzione morbosa virale sui social network e di commenti denigratori ed insulti. L’odio è tutt’altro che virtuale, come il dolore e la sofferenza, e Carolina sceglie un salto dalla finestra della sua camera. “Le parole fanno più male delle botte. Ciò che è accaduto a me non deve più succedere a nessuno”, questo è il messaggio che Carolina, prima di crollare, lascia al padre in una lettera nella quale denuncia ciò che le è successo. Una lettera che consentirà al Tribunale dei Minorenni di Torino di celebrare il primo processo sul cyberbullismo in Italia, con condanne esemplari.

Fondazione Carolina Onlus. La Fondazione Carolina Onlus è nata in ricordo di Carolina Picchio, prima vittima di cyberbullismo a cui è dedicata la legge 71/2017. La Fondazione si occupa di sostegno nei settori dell’assistenza sociale, socio sanitaria, e nell’istruzione in favore di bambini e ragazzi coinvolti in casi di cyberbullismo e di fenomeni illegali sulla rete web, oltre che un intervento di sensibilizzazione sui rischi e le opportunità del web. La Fondazione raccoglie la sfida di Paolo Picchio per aiutare i ragazzi a comprendere i rischi derivanti dall’utilizzo distorto e inconsapevole della rete.