Lettera settimanale di collegamento del cardinale Gualtiero Bassetti alla comunità diocesana. Martedì 17 marzo 2020

A tutti i sacerdoti diocesani e religiosi, a tutti i consacrati, a tutte le famiglie dell’Arcidiocesi di Perugia – Città della Pieve.

“Rifulge il mistero della croce”

Fratelli carissimi, in questa Quaresima, così provata, vogliamo stare saldamente abbracciati alla croce di Gesù, che è l’unica nostra speranza. Essa risplende in modo particolare, in questi giorni dolorosi, segnati da morte, sofferenza e disorientamento. Si ha l’impressione di vivere in un clima surreale. Piazza IV Novembre è vuota. Le pochissime persone che l’attraversano sembrano ombre: passano rapidamente e subito scompaiono. Una persona mi ha scritto: “prego il Signore e gli dico: fino a quando?”. Non temete, il Signore continua a far splendere su di noi la luce del suo volto e ci dona la sua salvezza.

La croce è il culmine del dolore di Dio e dell’uomo e al tempo stesso l’orizzonte sconfinato di tutto l’amore di Dio e del pallido amore di noi, sue creature. Anche se sulla terra vivono miliardi di uomini e di donne, la passione di Cristo e la sua morte in croce, restano indivisibili, e quindi partecipate in pienezza a ciascuno.

Tutto l’amore del Crocefisso si riversa su di me, ma anche su ciascuno dei miei fratelli e delle mie sorelle e questo mi porta ad avere rispetto e carità nei confronti di tutti.

In questi giorni misteriosi e tristi, miei cari fratelli, lasciamoci pervadere il cuore dalla parola di Isaia: “non temere, perché io sono con te, ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni… tu sei prezioso ai miei occhi, perché io ti amo”.

Grazie Signore, per averci fatto dono di queste parole, nonostante la nostra poca fede, che ci porterebbe a dubitare anche di te… Ci consolano e ci offrono speranza le esortazioni dell’Apostolo Paolo: “né la tribolazione – e quanta ne vediamo attorno a noi – né l’angoscia, né la persecuzione e neppure la morte: niente potrà separarci dall’amore in Cristo Gesù!”.

Perché? Potremmo chiederci. Perché Gesù mi ha amato e per me ha dato la sua vita.

Signore Gesù, i tuoi occhi vedono la grande sofferenza del tuo popolo, tu prendi su di te le nostre paure e il nostro sconforto: mandaci, come una brezza leggera e refrigerante, il tuo Spirito. Vivifica gli aridi deserti del nostro cuore e donaci la tua pace.

Santa Maria, Vergine del mattino, donaci la gioia di intuire, pur fra le tante foschie dell’aurora, la speranza del giorno nuovo.

Amen.

Perugia, 16 marzo 2020

Gualtiero Card. Bassetti