Con la celebrazione eucaristica in cattedrale conclusa la Giornata diocesana di formazione degli animatori di Gr.Est e Oratori. Il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi nell’affidare il “mandato” a ciascun animatore: «Sei la mano della tenerezza di Dio»

«La vostra presenza così numerosa dà un segno di gioia e di speranza in un mondo che sembra rotolare verso la disperazione». Così il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi ha esordito nell’omelia della celebrazione eucaristica a conclusione della Giornata diocesana di formazione degli animatori di Gr.Est (Gruppi Estivi) e Oratori, domenica 3 aprile, nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia. Oltre alla folta presenza di giovani (erano 500 di 40 realtà oratoriali), c’erano ad accompagnarli diversi sacerdoti, alcuni di loro hanno concelebrato con il vescovo ausiliare: don Luca Delunghi, direttore della Pastorale Giovanile, don Riccardo Pascolini, responsabile del Coordinamento Oratori Perugini, don Daniele Malatacca, membro di entrambe le realtà pastorali diocesane,  don Vittorio Bigini, don Gaetano Romano, don Michael Tiritiello e don Giovanni Yang Le. Al termine dell’omelia mons. Salvi ha letto la preghiera di affidamento del “mandato” a ciascun animatore, impartendo a tutti la benedizione per l’opera che svolgeranno durante i Gr.Est e le attività oratoriali.

Esserci per la pienezza della vita. Mons. Salvi, nell’omelia, ha posto una domanda a ciascun giovane: «Perché sei qui? Le ragioni potrebbero essere molteplici – ha commentato nel dare lui stesso una risposta –, ma se sei qui, in questo momento, è perché senti nel tuo cuore una domanda che vuole essere appagata. Si sente il desiderio nel nostro cuore che la vita sia piena, sia grande, perché nel nostro io c’è qualcosa di irriducibile che ci chiede che la vita sia felice e che tu possa vivere con gusto. Stare qui significa che c’è un desiderio profondo del gusto della vita, che ci accompagna anche inconsapevolmente dove non sia determinante il tuo caratteraccio e la tua fragilità. Quante volte si rovinano le cose belle nell’affidarci al nostro carattere, quante amicizie perdiamo quando facciamo e confidiamo sulla nostra fragilità. Il Vangelo di oggi (l’adultera che doveva essere lapidata, n.d.r.) è stupendo, perché è rivolto a ciascuno di noi e ci aiuta a dare una risposta alla nostra domanda, quella di esserci per trovare la pienezza del vivere».

L’amore di Dio ribalta la vita. In questo passo del Vangelo, ha commentato mons. Salvi, «Gesù ha da dire qualcosa alla tua vita nel non condannare, nel non giudicare, nel non rimproverare. Gesù ama e il suo è un amore grande che gioca d’anticipo anche nei confronti della conversione dell’adultera. Il suo è un perdono grande, una tenerezza che precede qualunque sforzo di quella donna. Ragazzi, è così anche per noi!. Dio ci ama prima ancora che noi siamo capaci di rispondere o di convertirci», perché «sei qui con tanti dubbi, con tante domande. Sei qui che ancora non capisci bene quello che sarà la tua vita, ma c’è Gesù che ti ama, che offre alla tua vita una tenerezza infinita. Anche per te c’è un abbraccio misericordioso, che ti ama indipendente dal tuo proposito di vivere bene. Come all’adultera, Gesù ti offre la possibilità di un rapporto gratuito, senza condizioni. È questa la grande sorpresa per essere qui e, nello stesso tempo, è un grande scandalo, perché Gesù perdona indipendentemente da come sei. Solo chi scopre di essere amato di un amore totalmente gratuito è capace di cambiare la vita. L’amore di Dio non si conquista, lo si accoglie e una volta accolto ha il potere di ribaltare la vita. Non importa quale sia il tuo peccato, non importa quanto sei caduto in basso, la mano di Dio è sempre tesa per afferrarti e rialzarti. Tutti voi, ragazzi, siete chiamati ad essere la mano di questa tenerezza, perché prima di tutto è giunta a ciascuno di voi».

La fotogallery è stata realizzata con la collaborazione di Tommaso Benedetti.