23 aprile – Beato Egidio

Proprio diocesanoBEATO EGIDIO, religioso

23 aprile

 

Beato Egidio, religioso

Memoria facoltativa

Originario della campagna assisana, fu il terzo compagno di san Francesco, cui si associò già nel 1208. La sua vita semplice e mite rispecchia l’aspetto itinerante ed eremitico del francescanesimo primitivo, tutto orientato all’imitazione di Cristo. Francesco lo definì un vero “cavaliere della tavola rotonda”. Si dedicò all’apostolato occasionale, guadagnando il pane con i lavori più umili. Peregrinò verso i più noti santuari del tempo: Compostella, Monte Gargano, Bari, Palestina, Roma. Visse in vari romitori: Favarone, Agello, Cibottola. Fu anche missionario a Tunisi nel 1219-1220, e ospite a Rieti per alcuni mesi del card. Niccolò (1223-1226). Amò sempre la preghiera contemplativa; papi e prelati non disdegnarono i suoi consigli; ad ascoltarlo a Perugia fu anche Gregorio IX. Il suo ultimo approdo fu il ritiro di Monteripido a Perugia, ove morì il 23 aprile 1262. Frate Leone ne scrisse una Vita e i suoi discepoli ne raccolsero i Detti: aforismi e frasi sentenziose ricche di sapienza spirituale, del tipo: “La nostra carne è il bosco dove il diavolo fa la legna”, o anche “Chi non sa fare orazione non conosce Dio”. Il suo corpo fu trasferito da Monteripido alla chiesa di San Francesco al Prato, e da lì riportato a Monteripido nel 1920.

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