È tornato alla Casa del Padre mons. Augusto Panzanelli, uno dei presbiteri diocesani più conosciuti, benvoluti e stimati. «Il programmi del suo sacerdozio: “La Chiesa è la casa di tutti!”. Lo ricorda don Simone Sorbaioli, arciprete della concattedrale e parroco di Città della Pieve

Il 22 luglio il Signore Gesù ha chiamato a sé mons. Augusto Panzanelli, uno dei nostri confratelli avanti con l’età tra i più conosciuti, benvoluti e stimati della Chiesa che è in Perugia e Città della Pieve. È morto nella sua Moiano, in canonica, dopo una grave malattia, assistito dai suoi parrocchiani e dai suoi parenti». Ad annunciarlo è don Simone Sorbaioli, arciprete della concattedrale dei Ss. Gervasio e Protasio e parroco di Città della Pieve.

Appresa la triste notizia il cardinale Gualtiero Bassetti e il vescovo ed amministratore diocesano mons. Marco Salvi si sono raccolti in preghiera e hanno espresso il loro personale profondo cordoglio, unito a quello dell’intero Presbiterio diocesano, ai familiari e alle comunità parrocchiali che don Augusto ha servito fino all’ultimo. Aveva 84 anni e per lustri è stato una delle “colonne portanti” della Chiesa diocesana.

Le esequie, annuncia sempre don Simone Sorbaioli, «saranno celebrate domenica 24 luglio, alle ore 17, nella chiesa parrocchiale di Moiano, presiedute dal cardinale Bassetti e da mons. Salvi, dove è già esposta la cara salma. Per lui ripetiamo le parole di speranza che ci vengono dal Vangelo di Cristo: “vieni servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore!”».

Don Augusto nasce a Villa Strada, frazione di Castiglione del Lago, nell’allora Diocesi di Città della Pieve, il 5 aprile 1938. Riceve il Sacramento del Battesimo il 13 successivo e la Confermazione il 26 maggio 1946.

Raccontava lui stesso: «Portai a termine i miei studi elementari presso le scuole rurali del tempo ed in prima media i miei genitori favorirono la mia intenzione di andare in seminario a Città della Pieve, ritenendola un’ottima scelta sia che avessi portato a termine la mia “vocazione”, sia che avessi scelto un’altra strada. Chi sicuramente mi aveva messo in testa questa scelta era stato il mio parroco don Aldo Scovacricchi che desiderava fortemente passare il testimone del suo sacerdozio a qualcuno dei suoi ragazzi… Così tra molte difficoltà e sacrifici superai lo scoglio del seminario diocesano impostato su un sistema molto rigido, in cui doveva emergere la prima dote del prete: l’obbedienza e la capacità alla rinuncia…».

Dopo il quinto Ginnasio il giovane Augusto fa il suo ingresso nel Seminario Regionale Umbro di Assisi dove porta a termine con successo la sua formazione e gli studi teologici. Viene ordinato diacono il 21 aprile 1963 e presbitero il 29 giugno successivo dal vescovo di Città della Pieve mons. Ezio Barbieri. Raccontava sempre don Augusto: «Ordinato prete quando il Concilio è in atto e la Chiesa è guidata dal grande papa Paolo VI, devo incominciare subito la mia opera di revisione e scendere dal piedistallo. Celebro la prima Messa in latino quando incomincia la riforma liturgica che per me non è un problema, ma un’attesa di novità». Nel santino della sua ordinazione scrive, tra l’altro, uno dei programmi del suo sacerdozio: La chiesa è la casa di tutti!

«Il 16 febbraio 1967, cinquantacinque anni fa – racconta il parroco di Città della Pieve, nel tracciare una nota biografica di mons. Panzanelli –, viene nominato parroco di Moiano, dove rimarrà, pur ricoprendo numerosi incarichi diocesani, fino alla morte. Qui don Augusto si adopera per costituire una comunità unita e operosa superando il difficile contesto socio-politico di quegli anni. Contestualmente si adopera per la ristrutturazione delle due ex parrocchie di San Donato e San Biagio che diventeranno, col tempo, importanti luoghi di aggregazione giovanile».

«La sua abilità di amministratore – evidenzia don Simone Sorbaioli – gli permette di riscuotere, negli anni, la fiducia dei vescovi di Città della Pieve e, dopo l’unificazione della Diocesi con l’Archidiocesi di Perugia, degli arcivescovi perugini che gli conferiscono incarichi di responsabilità soprattutto in ambito amministrativo: ricopre le cariche di economo diocesano, direttore dell’Ufficio amministrativo, camerlengo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo, nonché la gestione di numerosi enti afferenti all’Archidiocesi. Si adopera per la salvaguardia e il restauro chiese e monumenti soprattutto nell’ambito Pievese tra i quali ricordiamo il santuario della Madonna di Fatima (di cui è stato rettore), la ristrutturazione della chiesa di San Litardo e la costruzione della chiesa di Po’ Bandino (di cui è stato parroco per molti anni). Il suo carattere apparentemente burbero, ma di indole bonaria e generosa gli permette di entrare nel cuore di tanta gente di ogni età che scorgono in lui un punto di riferimento e una guida spirituale attenta e equilibrata. Il 4 ottobre 2007, su richiesta dell’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti, il papa Benedetto XVI, nomina don Augusto Monsignore col titolo di Cappellano di Sua Santità».

«Don Augusto – ricorda ancora il parroco di Città della Pieve – si prodiga molto anche per lo sviluppo socio-economico del territorio Pievese, impegno profuso anche in veste di socio del locale istituto di credito. In occasione di una importante ricorrenza di quest’istituto, riceve insieme ad altri soci un significativo riconoscimento da parte dell’allora presidente della BCE Mario Draghi».

«Mons.  Panzanelli – conclude don Simone Sorbaioli – passa i suoi ultimi anni nella sua Moiano, continuando a collaborare in ambito amministrativo al servizio di numerosi enti tra cui il Capitolo della Concattedrale di Città della Pieve, la Fondazione Fargna e i due mezzi della comunicazione sociale ecclesiale regionale, il settimanale La Voce e Umbria Radio InBlu».