Il restauro delle facciate del complesso monumentale della cattedrale di San Lorenzo. Interessati alle opere conservative e di consolidamento strutturale oltre 9.000 mq di superficie in gran parte rivestiti da diversi tipi e colori di pietre e materiali lapidei provenienti da più cave.

Sono durati poco più di undici mesi i lavori di restauro delle facciate della Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, avviati il 12 luglio 2021 e terminati il 17 giugno 2022, che hanno interessato una superficie di oltre 9.000 mq e viste impegnate contemporaneamente più di cinquanta maestranze specializzate. Il lavoro di squadra e il coordinamento tra le imprese coinvolte, i progettisti e la direzione dei lavori, ha permesso «il celere ed efficace svolgimento del cantiere», evidenzia l’ingegnere Roberto Regni, direttore dei lavori e coordinatore dell’equipe di architetti e ingegneri dell’Area Progetto Associati di Perugia a cui il Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo, il Seminario Arcivescovile e l’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve hanno affidato la progettazione e il coordinamento di questa significativa opera di restauro che ha interessato l’esterno del complesso monumentale denominato “Isola di San Lorenzo”.

Ammonta a poco più di 8 milioni di euro la spesa complessiva del restauro finanziato in parte grazie alle vigenti norme nazionali in materia di sovvenzioni in ambito edilizio (“bonus facciate”) e in parte grazie al contributo di realtà imprenditoriali sensibili al patrimonio culturale, quale la Fondazione Brunello e Federica Cucinelli. L’operazione è stata resa possibile anche grazie alla società benefit Plenitude che attraverso l‘iniziativa ‘CappottoMio’ ha anticipato la quota relativa al credito di imposta. La suddetta somma è stata spesa per l’allestimento dei ponteggi e delle aree di cantiere, per le operazioni di pulitura e per gli interventi di consolidamento strutturale e di restauro e per l’implementazione degli impianti di illuminazione.

«Le facciate, oltre ad aver beneficiato di un restauro conservativo – spiega l’ingegnere Regni –, hanno anche ricevuto interventi di consolidamento e riparazione di alcuni paramenti murari e di messa in sicurezza degli apparati decorativi». Nello specifico, precisa il direttore dei lavori, «gli interventi di restauro e consolidamento hanno riguardato i due portali d’ingresso, quello monumentale di piazza Danti, del Carattoli, del 1729, e quello cinquecentesco di piazza IV Novembre, eseguito dallo scultore Ludovico Scala su disegno dell’architetto Galeazzo Alessi, la Loggia di Braccio costruita nel 1423, il campanile ricostruito su disegno di Bino Sozi nel 1606, il pulpito quattrocentesco, l’edicola del Crocifisso del 1540, le edicole della Madonna della Consolazione  e della Madonna della Provvidenza, che si affacciano su piazza IV Novembre, come anche il monumento a papa Giulio III, il basamento e la seduta in travertino dinanzi alla gradinata della Cattedrale, anch’essa ripulita, le cornici delle bifore e trifore, le vetrate e il rosone, oltre ai lavori eseguiti sulle pareti esterne dell’“Isola di San Lorenzo” che si affacciano sulle vie delle Cantine, Baldeschi e Maestà delle Volte e su piazza Cavallotti».

L’accurata opera di restauro ha permesso anche di effettuare uno studio delle stratificazioni in pietra e in marmo caratterizzante la fabbrica dell’attuale cattedrale risalente al secolo XV, poggiante su resti di una precedente, la cui sottostante area archeologica attraversa 25 secoli, dall’età etrusca e romana a quella medioevale. Significativi sono i diversi tipi e colori (questi riemersi dopo l’opera di restauro) delle pietre che compongono le facciate, dalla pietra bianca e rosa, di origine calcarea e arenitica, provenienti dalle cave del vicino monte Tezio, a quella grigio scuro delle cave del Trasimeno, alla pietra verde di Nasso di Valfabbrica e a quella rossa di Lacugnano, senza trascurare le lastre di mandorlato bianco e rosa di Assisi provenienti dalle cave di San Benedetto e delle Carceri sul monte Subasio.

L’importanza del complesso monumentale della cattedrale perugina è testimoniata anche da queste pietre di diverso colore, prelevate in più cave del territorio circostante e lavorate da bravi scalpellini. Proprio il loro “recupero”, con un’accurata opera di pulitura e di applicazione delle malte e delle patine protettive finali tra una pietra e l’altra, ha assorbito più tempo, perché, spiega sempre l’ingegnere Roberto Regni, «nel restauro non si può lavorare con elementi o procedure standardizzate, ma ogni intervento va calibrato (e scelto a seguito di campionature) sulla specificità non solo del monumento in questione, ma anche delle caratteristiche di ogni singolo elemento che compone il complesso monumentale. E la buona riuscita e la velocità del cantiere – sottolinea il direttore dei lavori – è stata possibile anche grazie alla stretta collaborazione tra progettisti, direzione lavori e Soprintendenza ai Beni Artistici e Culturali per studiare e prendere decisioni di dettaglio in merito a ogni lavorazione».

«Il successo di tutta l’operazione – commenta l’ingegnere Regni –, è stato possibile grazie al lavoro e al supporto di tutti i collaboratori dello studio Area Progetto Associati, ma non solo. Tutte le difficoltà relative alla cospicua superficie da trattare e alla gestione di un cantiere di tali dimensioni, sono state superate anche grazie alla collaborazione e al supporto dei Vigili del Fuoco che, ricordo, il giorno dell’Immacolata Concezione e il giorno di Natale 2021 sono intervenuti tempestivamente per mettere in sicurezza il telo strappato dalle violente raffiche di vento». Altri ringraziamenti il direttore dei lavori li rivolge «alla Polizia Municipale e a tutte le Forze dell’Ordine; ai tecnici del Comune e del sindaco, che hanno assicurato il supporto e la collaborazione; ai funzionari della Soprintendenza e in particolare la soprintendente uscente architetta Elvira Cajano, che, con i numerosi e puntuali sopralluoghi, ha permesso di prendere decisioni e affinare ogni intervento, dai metodi di pulitura fino alla definizione delle malte da utilizzare; ai vari commercianti interessati dagli interventi che pur subendo i disagi connessi al cantiere si sono mostrati sempre disponibili e collaborativi. Un sentito ringraziamento, non per ultimo, va alle imprese: Bologna Costruisce, come impresa appaltatrice, Pe.Tri Costruzioni Generali s.r.l., TLM Costruzioni srl dei fratelli Dalla Chiesa e Gigliarelli Costruzioni srl, come imprese assegnatarie e delle imprese subappaltatrici, relative al restauro, CooBeC e Forme, che, con le loro maestranze altamente specializzate, hanno lavorato incessantemente e instancabilmente per 11 mesi a tutta l’operazione».

«E’ evidente comunque che senza la lungimiranza del cardinale Gualtiero Bassetti e la sensibilità e il supporto del cavaliere Brunello Cucinelli – conclude l’ingegnere Regni – il restauro dell’“isola di San Lorenzo” non si sarebbe potuto avverare».

A cura di Riccardo Liguori

direttore Ufficio stampa diocesano

 

La fotogallery è stata realizzata con la collaborazione di Tommaso Benedetti e Pasquale Punzi