Tutto pronto per “Giovani in missione”, il progetto diocesano in Malawi per ragazzi e ragazze. Don Marco Briziarelli, presidente dell’associazione “Amici del Malawi Onlus”: «Scoprire la bellezza del prendersi cura dell’altro»

Saranno in Malawi, dal 22 settembre al 13 ottobre, 14 ragazzi e ragazze di alcune parrocchie dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, che hanno aderito al progetto diocesano “Giovani in missione” avviato da alcuni anni con l’associazione “Amici del Malawi Onlus”, presieduta da un giovane sacerdote perugino, don Marco Briziarelli, che li accompagnerà in quest’esperienza in terra d’Africa raccontandola a chi non potrà viverla di persona con delle video-interviste quotidiane. Don Briziarelli sarà anche “inviato speciale” di Umbria Radio In Blu, e i suoi servizi saranno disponibili sul sito www.umbriaoggi.news. Questi giovani soggiorneranno a “Casa Perugia”, il centro di ospitalità per operatori e missionari che giungono dall’Italia, costruito dalla Chiesa perugina.

Un’esperienza totale di carità.

Da quaranta anni (1979-2019) è attivo un “gemellaggio-rapporto solidale” in Malawi, con la Diocesi di Zomba, grazie agli “Amici del Malawi” che hanno realizzato diverse opere negli ambiti socio-sanitario, educativo-formativo e agro-alimentare con il sostegno dell’Archidiocesi perugino-pievese e la collaborazione di imprenditori e istituzioni civili umbre. Un’opera che prosegue anche attraverso il progetto “Giovani in missione” la cui finalità, spiega don Marco Briziarelli, è quella di «permettere ai giovani della nostra Diocesi di fare un’esperienza missionaria, di entrare in contatto, nel profondo, con un’altra cultura, quella malawiana, e vivere un’esperienza totale di carità reale in un Paese che è il terzo più povero del mondo. Fare un’esperienza in cui ci possiamo mettere di fronte a qualcosa che è tanto lontano da noi: una povertà che scandalizza, una povertà che mette in discussione, perché è qualcosa di veramente inimmaginabile per noi che stiamo in Italia».

Il sostegno del cardinale Bassetti alla “Missione Malawi”.

«Vivere la “famiglia Africa”, vivere la “famiglia Malawi”, vivere questi giorni nella pienezza più totale – continua don Marco –, ci fortifica pensando anche a quello che il nostro cardinale Gualtiero Bassetti ci dice, perché è lui che ci invia. Lo ringraziamo per il sostegno che ci ha dato sia a livello morale che economico, ricordandoci sempre che va considerata la città di Zomba, la missione che abbiamo in Malawi, come un’altra nostra parrocchia. E questo è un po’ l’intento, portare l’abbraccio di tutta la Chiesa perugino-pievese, dei tanti donatori, di tante persone che ci sostengono. Per mandare avanti questo progetto missionario sono necessari 130.000 euro all’anno, che vanno trovati, come una piccola formichina, in ogni forma di donazione e di accoglienza possibile».

Vivere ai ritmi del sole.

«Questo è il settimo viaggio missionario del progetto “Giovani in Missione” – precisa don Marco – e la bellezza che abbiamo riscontrato in tutti i ragazzi che sono venuti negli anni passati, è stato vedere in loro un cambiamento profondo di stile di vita proprio, riportato nella quotidianità che tante volte ci distrae, qualcosa che ha toccato profondamente i ragazzi, il sapersi accorgere dell’altro, lo scoprire la bellezza del prendersi cura, la riscoperta del tempo. Questo perché l’Africa ti interroga molto, ti porta veramente ai ritmi del sole, viaggiando per molti giorni, che è poi il ritmo della natura, quindi ti interroga profondamente, è un momento fatto di silenzi importanti nei quali uno fa un cammino profondo anche all’interno di se stesso».

Il programma della “missione 2019”.

I partecipanti alla missione in Malawi faranno visita ai sei asili-orfanotrofi realizzati dalla comunità diocesana perugino-pievese, in cui vengono accolti 60 bambini portando loro vestiti, ma soprattutto materiale didattico. Staranno con questi bambini offrendogli momenti di animazione come fosse un piccolo “Gr.est.” perugino in un altro continente e allo stesso tempo, se ci sarà necessità, faranno dei piccoli lavori di manutenzione di queste strutture. Lavoreranno anche nella parrocchia di Pirimiti, in particolar modo presso l’ospedale e il nuovo asilo. Agli ospedali di Pirimiti e di Chipini consegneranno delle apparecchiature mediche che porteranno da Perugia.

I 14 giovani perugini dedicheranno dei giorni anche alla conoscenza di altre realtà missionarie operanti in Malawi, perché, spiega don Marco Briziarelli, «è opportuna ed importante questa conoscenza. Negli anni si sono stretti rapporti interessanti di amicizia e di collaborazione con altre realtà missionarie presenti nella nostra zona, in particolare con un centro che accoglie i bambini di strada e con un orfanotrofio per bambini da 0 a 3 anni. Vivremo tutto quello che è la cultura del Malawi inclusi i parchi, dove vedremo gli elefanti, le giraffe, le zebre, gli ippopotami, i coccodrilli, perché chi viene in Africa non può non vedere anche questo».

Quaranta anni fa iniziò il “gemellaggio” Perugia-Zomba.           

Nel villaggio di Chipini, dove tutto è iniziato 40 anni fa, i giovani perugini celebreranno il 40° anniversario dell’incontro tra don Gino Vicarelli, l’allora parroco di Ponte Felcino di Perugia, e padre Aristide (Duccio) Stefani, conboniano in missione in Malawi. Durante il loro incontro in treno nacque la prima collaborazione, la prima raccolta fondi che venne fatta dalla parrocchia di Ponte Felcino a favore di un progetto a Chipini, portato avanti dai comboniani e da padre Duccio. Da quell’esperienza nacque il “gemellaggio-rapporto solidale” tra l’Archidiocesi di Perugia e la Diocesi di Zomba che ancora oggi prosegue grazie all’opera degli “Amici del Malawi”. Nel villaggio di Chipini, racconta sempre don Marco Briziarelli, «abbiamo finanziato la costruzione di un ospedale inaugurato nel 1989 con il quale c’è un legame stretto con la parrocchia di Ponte Felcino. I giovani missionari di Perugia visiteranno anche altre strutture realizzate negli anni, tra cui la Zelindo Clinic nel centro di Zomba, il “Solomeo Pirimiti Hospital” e la Scuola-Politecnico; tutte opere, oggi, completamente gestite dal popolo malawiano, sotto il controllo e il sostegno del vescovo George Tambala e della Diocesi di Zomba». Inoltre, conclude don Marzo, «c’è il desiderio di rincontrare i fratelli sacerdoti con i quali collaboriamo tutti gli anni».