Più di 500 pasti caldi distribuiti a singoli e a più di 100 famiglie in gravi difficoltà. Il direttore don Marco Briziarelli: «Un gesto di vicinanza a queste famiglie che hanno perso la speranza».

«Quest’anno, non potendo preparare il tradizionale pranzo di Natale offerto dal cardinale Gualtiero Bassetti, ci auguriamo che questo gesto di vicinanza possa contribuire a far ritornare il sorriso a queste famiglie, ridandole un po’ di speranza. Vediamo tutti i giorni, accogliendo al Centro di ascolto, tante persone in difficoltà che hanno perso la speranza. Che la gioia del Natale, di questo Dio che si fa Bambino, che entra nella nostra vita, nella nostra “mangiatoia”, porti speranza, gioia, luce a chi è in gravi difficoltà». A dirlo è stato don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, nel consegnare i pasti caldi, il giorno di Natale, presso il “Villaggio della Carità” di Perugia.

Distribuiti i pasti a livello territoriale. Tra la sera della Vigilia e la mattina di Natale, la Caritas ha distribuito oltre 500 pasti caldi ad altrettante persone (singole o appartenenti a nuclei familiari), che in gran parte tutto l’anno vengono assistite dall’organismo pastorale della Chiesa diocesana. Complessivamente più di 100 famiglie, segnalate dai Centri di ascolto diocesano e parrocchiali, tra Perugia città e le periferie con maggiore densità di popolazione (Ponte San Giovanni, Ferro di Cavallo, Olmo, Marsciano, Ponte Pattoli…), hanno ricevuto «questo segno» grazie all’opera di volontari, alla collaborazione di alcune realtà di ristorazione del territorio e al progetto di rilievo nazionale “Tiriamoci su” promosso dalla “Galbani” con il coinvolgimento della Caritas italiana. Tra le famiglie beneficiarie anche le 15 (per complessive 53 persone) ospitate al “Villaggio della Carità”, sede della Caritas diocesana. Mentre hanno ricevuto la cena della Vigilia di Natale i 14 ospiti della Casa di prima accoglienza “Sant’Anna dei Servitori”, per senza fissa dimora, e i 25 assistiti dal Comune di Perugia, presso i locali della palestra di Sant’Erminio.

Molti pasti consumati in solitudine. Aperto sia alla Vigilia che a Natale e a Santo Stefano è il Punto Ristoro Sociale Comune-Caritas “San Lorenzo”, più comunemente conosciuto come la “Mensa” di via Imbriani (in pieno centro storico), dove sono stati distribuiti 100 pasti caldi (6 consegnati a domicilio a persone malate). I pasti sono stati donati dal Comune, un servizio che eroga 365 giorni all’anno. «A causa dell’emergenza Covid-19 – ha spiegato l’assistente sociale Stella Cerasa, responsabile della Mensa “San Lorenzo” – abbiamo distribuito tanti pasti caldi, ma nella consapevolezza che molti di questi sono stati consumati in solitudine, mentre il Natale è la festa per eccellenza della famiglia, dello stare insieme. Questo era anche un po’ il senso del “Pranzo di Natale” offerto dal cardinale Bassetti negli anni scorsi. La maggior parte del tempo di oggi a mensa, soprattutto nel pomeriggio, l’abbiamo trascorso nel rintracciare con telefonate questi amici facendo sentire loro la nostra vicinanza in un giorno di Natale difficile per tutti, ma forse più autentico perché quest’emergenza sanitaria ci fa riscoprire l’essenzialità e la bellezza dei rapporti umani che un po’ si erano perduti».