Il “Piano per una protezione sociale universale contro la crisi” da Covid-19. Lo presenta l’economista perugino Grasselli, direttore dell’Osservatorio diocesano sulle povertà

“Il diffondersi dell’epidemia da corona virus determina una forte espansione della povertà.  Girano stime secondo cui gli italiani in povertà assoluta si avvicinerebbero a 10 milioni.  Si contraggono i flussi di reddito delle famiglie, in particolare dove è presente lavoro indipendente e lavoro a tempo determinato”. A sostenerlo è l’economista Pierluigi Grasselli, direttore dell’Osservatorio sulle povertà e l’inclusione sociale dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, presso la Caritas diocesana, nel presentare il “Piano per una protezione sociale universale contro la crisi” a cui ha aderito anche la Caritas italiana.

Sostegno concreto con l’8XMille. La Chiesa italiana, sta sostenendo concretamente le Chiese particolari e le loro realtà territoriali in ambito socio-caritativo, economico, pastorale e sanitario. Basti pensare che a tutt’oggi, la Cei, ha stanziato 218milioni e 900mila di euro attinti dal Fondo 8XMille della Chiesa cattolica sia per fronteggiare a livello di diocesi la prima fase dell’emergenza Covid-19, con uno stanziamento iniziale di 10 milioni di euro per le Caritas diocesane attraverso Caritas Italiana, più 500mila euro per il Banco alimentare, che per la ripresa delle attività diocesane socio-caritative, economiche e pastorali, con un finanziamento di 200 milioni di euro, oltre a sostenere le attività delle diverse strutture ospedaliere ecclesiali presenti in Italia, con 8 milioni e 400mila euro. A questi interventi va aggiunto quello della Cei per le Chiese del Sud del mondo, con altri 6 milioni di euro a sostegno dei progetti sanitari di prevenzione e cura a seguito della pandemia.

Caritas moltiplica attività. “Alla povertà da crisi economica preesistente al contagio – evidenzia Grasselli – si somma quella legata al Covid-19, che colpisce in particolare persone sole, rifugiati, disabili, badanti, lavoratori in nero … E si manifesta subito l’insufficienza delle risorse dell’intervento iniziale a livello governativo. A livello nazionale come in Umbria, Caritas moltiplica e intensifica le sue attività espandendo i servizi tradizionali, magari modificandone le modalità di erogazione, e offrendone di nuovi, collaborando con altre associazioni, con Enti locali e Protezione civile”.

Persiste crisi economica. “Per la povertà nel nostro territorio – ricorda il direttore dell’Osservatorio diocesano sulle povertà – disponiamo anche dei dati più recenti sull’attività dei quattro Empori Caritas di Perugia-Città della Pieve. Per il mese di marzo 2020, si rileva un incremento del 30% di fruitori dell’Emporio Caritas di Perugia città rispetto allo stesso mese del 2019. Emerge in particolare un aumento di richieste di aiuti materiali di prima necessità delle famiglie giovani e italiane residenti nelle due zone industriali di Perugia: San Sisto e Ponte San Giovanni (a San Sisto le famiglie italiane fruitrici del servizio Empori contano per il 37%). Da questi dati può desumersi come persista ancora l’effetto crisi economica dell’ultimo decennio con ricadute negative sull’occupazione”.

Sostegno immediato. “Caritas Italiana, consapevole del grave pericolo di un diffondersi dell’impoverimento e dell’acuirsi delle disuguaglianze, e dell’esigenza primaria di “mettere in sicurezza il presente … per costruire la fiducia necessaria ad affrontare il futuro” – annuncia l’economista Grasselli –, ha aderito alla proposta di un “Piano per una protezione sociale universale contro la crisi” innescata dalla pandemia Covid-19, ed elaborata dal “Forum Disuguaglianze Diversità”. Il Piano si prefigge di predisporre un sostegno immediato e straordinario per i poveri, ma anche per tutte le situazioni di bisogno presenti nella popolazione complessiva, e cominciando a preparare gli interventi necessari per la fase successiva, coinvolgendo le molteplici realtà impegnate su questi fronti, compreso il Terzo Settore”.

L’azione Caritas. “Tra le nuove misure proposte, eccezionali e a tempo – spiega il professore –, il SEA (Sostegno di Emergenza per il Lavoro Autonomo), di importo variabile secondo le diverse situazioni, e il REM (Reddito di Cittadinanza per l’Emergenza), cioè un RdC per i nuovi richiedenti, con un allentamento dei vincoli di accesso e una semplificazione e velocizzazione delle procedure”. Anche il contesto in cui si sviluppa l’azione di Caritas a livello territoriale mostra una marcata, articolata, variegata fioritura di manifestazioni di solidarietà. Si diffondono in Italia forme di cooperazione tra istituzioni, associazioni e singoli cittadini, con una particolare vivacità e intraprendenza dei giovani”.

Onda di solidarietà. “Sembra di assistere ad un’assunzione collettiva, forte e coraggiosa, di responsabilità, di ciascuno verso gli altri, da cui si sprigiona un’onda di solidarietà, intrecciata a iniziative molteplici di sussidiarietà – conclude Pierluigi Grasselli –.  E si delinea così una rete di relazioni generatrici di Bene Comune, con il contributo di ciascuno e a beneficio di tutti. Questa è la direzione in cui procedere, con un impegno coordinato e crescente di tutte le componenti della società italiana, e con il contributo, generoso e di lungo periodo, dell’Europa”.