Perugia: Si avvia alla conclusione la mostra “Nello Palloni: Forme e colori per l’eternità” (22 dicembre 2018 – 3 febbraio 2019), a cura di Massimo Duranti e Andrea Baffoni, visitata da circa 1.500 persone

Ultimi giorni per visitare la mostra “Nello Palloni Forme e colori per l’eternità” (22 dicembre 2018-3 febbraio 2019), a cura di Massimo Duranti e Andrea Baffoni, allestita nelle sedi espositive di Perugia, Palazzo della Penna / Museo Capitolare di San Lorenzo / Chiesa di San Barnaba.

Successo di pubblico per l’evento, circa 1500 visitatori ad oggi, che dimostra come Nello Palloni (1935-2008), sacerdote ed artista perugino, fosse figura amata e rispettata. Promossa dalla Curia Arcivescovile, dalla Parrocchia di San Barnaba (dove mons. Palloni fu parroco per 35 anni) e con sostegno della Regione Umbria e Comune di Perugia, l’antologica su Nello Palloni nel decennale della morte rappresenta infatti il sentito omaggio di una città verso la figura di un artista vicino alle istanze della cultura e della fede in egual misura e con la stessa intensità di ufficio.

Presenti all’inaugurazione Teresa Severini, Assessore alla Cultura, Turismo e Università, il cardinale Ennio Antonelli, già arcivescovo di Perugia, e mons. Paolo Giulietti, vescovo ausiliare ed oggi arcivescovo eletto di Lucca, che visitando la mostra hanno espresso apprezzamenti per l’evento.

Domenica 3 febbraio ultimo giorno per poter visitare la mostra, ma gli organizzatori tengono a far sapere che la mattina di sabato 2 febbraio, si terrà una visita guidata presso alcune chiese dove Nello Palloni ha lasciato importanti testimonianze artistiche, in particolare mosaici e vetrate. Appuntamento ore 10.30 presso la Chiesa di Santa Lucia.

Formatosi nella più autentica tradizione, abile pittore, restauratore, mosaicista, realizzatore di splendide vetrate, Nello Palloni è un unicum nel panorama artistico nazionale del secondo Novecento. Dopo l’iniziale formazione con don Guerriero Giappesi si accostò, grazie alla vicinanza di Gerardo Dottori, all’avanguardia più dirompente che l’Italia avesse mai conosciuto. Ma ne trasse una lezione inedita, forse inattesa, scoprendo che il futurismo non fu solamente rottura con il passato, ma anche rinnovamento delle istanze tradizionali, arte sacra compresa. E ciò grazie anche all’esempio di Alessandro Bruschetti, che di Dottori era stato seguace. Da questi due artisti Palloni apprese la possibilità di un’arte sacra futurista, portata avanti nel segno della continuità storica, esaltando quei temi già presenti nei suoi maestri.

L’antologica di Perugia, curata da Massimo Duranti e Andrea Baffoni, con contributi storici di Antonella Pesola e Anton Carlo Ponti, è articolata in tre sedi: a Palazzo della Penna, dove sono esposte le opere figurative degli esordi, i lavori futuristi, bozzetti e studi per mosaici e vetrate, oltre all’inedita collezione di opere d’arte appartenute allo stesso Nello; al Museo Capitolare di San Lorenzo che presenta la copiosa produzione di arte sacra; Chiesa di San Barnaba, con una selezione di lavori ripresi dalla tradizione.

La simbologia e l’adesione al dogma sono in Palloni parte stessa della sua evoluzione stilistica ed è per questo che la sua arte rappresenta, oggi, la migliore risposta al rinnovamento dell’arte sacra contemporanea. Numerose le chiese in cui l’artista intervenne: mosaici e vetrate, ad unire la coerenza con le scritture e i precetti dogmatici. Sublimi le vedute aeropittoriche dove bianchi gabbiani assumono le sembianze di delicati alianti, forse angeli o astronavi che solcando il cielo azzurro protesi oltre l’atmosfera nel mondo dello spirito.

Circa novanta le opere in mostra tra cui numerosi bozzetti e studi preparatori per interventi pubblici, oltre ad alcuni dipinti realizzati su commissione, opere riprese da Perugino o Pinturicchio in cui l’artista dimostra la sua grande abilità, requisito essenziale per operare un’avanguardia fondata su solide basi tecniche e intellettuali.

Il catalogo (Fabrizio Fabbri Editore, Perugia) riporta nell’insieme l’intero itinerario artistico di Nello Palloni, oltre a testimonianze di chi lo ha conosciuto, segno di come l’artista abbia lasciato un forte segno nella memoria dei tanti che lo hanno amato.