Perugia: il cardinale Bassetti in visita alla chiesa di San Filippo Neri per i lavori di restauro dell’abside nell’anno del quinto centenario della nascita del fondatore della Congregazione dell’Oratorio

Perugia: il cardinale Bassetti in visita alla chiesa di San Filippo Neri per i lavori di restauro dell’abside nell’anno del quinto centenario della nascita del fondatore della Congregazione dell’Oratorio

In occasione della festa dell’Immacolata Concezione, da sempre molto sentita a Perugia e celebrata solennemente dai padri Filippini della Congregazione dell’Oratorio, è stato presentato al cardinale Gualtiero Bassetti il restauro del catino absidale della chiesa parrocchiale di San Filippo Neri, tra le più frequentate della città e risalente al XVII secolo. L’ultimazione dei lavori di restauro è avvenuta nell’anno del quinto centenario della nascita di san Filippo Neri, fondatore della Congregazione dell’Oratorio, come lo stesso cardinale ha sottolineato nell’omelia pronunciata nella chiesa dei padri Filippini durante la celebrazione eucaristica della vigilia dell’Immacolata.

Il porporato si è soffermato sui lavori di restauro e ha tracciato la storia della presenza della Congregazione dell’Oratorio nel capoluogo umbro. «Una molteplicità di eventi ci vede riuniti in questa insigne chiesa cittadina – ha esordito il cardinale –. Primo fra tutti quello che maggiormente colpisce la nostra vista: il restauro del catino absidale, riportato al suo originario splendore, dopo attenti lavori di restauro. Godiamo di questa bellissima visuale e speriamo che un giorno l'intera chiesa possa tornare all’antico splendore!». Questo luogo di culto, ha proseguito il presule, «testimonia da quattro secoli la presenza a Perugia della Congregazione dell'Oratorio, giunta nella nostra città all'inizio del '600, quando il vescovo Napoleone Comitoli la volle in Diocesi per ravvivare l'attività missionaria e di evangelizzazione tramite le catechesi e le predicazioni, ma sopratutto per l'educazione dei giovani, attraverso quella formidabile “intuizione” di san Filippo che è stato l'Oratorio, dove ragazzi e ragazze di ogni condizione sociale venivano accolti dai padri Filippini e dove intere generazioni hanno ricevuto una sana e robusta formazione alla vita cristiana. Narrano gli storici che il Comitoli avesse conosciuto personalmente san Filippo, durante la sua permanenza a Roma per gli studi teologici».

«Oggi, tra lo splendore degli stucchi ripuliti da scura fuliggine, risplende nuovamente il capolavoro di Pietro da Cortona – ha commentato il cardinale –: l'Immacolata, così come il libro dell'Apocalisse ce la presenta: con la corona di stelle intorno al capo e con il demone furioso sotto i suoi piedi. Maria rifulge nella sua bellezza, in quel suo gesto di pietà e di umiltà, per cui tutte le generazioni l'hanno chiamata Beata e interno a lei si sono raccolti da sempre i perugini in filiale devozione. Presso di lei sono venute in fiduciosa preghiera schiere di fedeli, invitati in ciò dal mio venerato predecessore Gioacchino Pecci, per 32 anni vescovo di questa Diocesi e poi Papa con il nome di Leone XIII».

«Credo che non si sarebbe potuta trovare occasione migliore della vigilia della solennità dell'Immacolata – ha detto il porporato – per ricordare i cinquecento anni della nascita di san Filippo Neri, fondatore della Congregazione dell'Oratorio e padre di una moltitudine di figli spirituali. Egli, fiorentino, si è trovato ad operare in quelle che oggi chiameremmo le “periferie esistenziali” di una grande città come Roma, ove la povertà e l'abbandono erano la sorte per tante creature umane, prive di ogni conforto materiale e spirituale. Filippo si inserì in questo vasto e doloroso terreno di missione con la sola forza della fede e del suo carattere gioviale e aperto alla cordialità e al dialogo con tutti. Fu tale e vasta la sua opera evangelizzatrice da meritarsi il titolo di terzo apostolo di Roma, dopo i Santi Pietro e Paolo».

Il cardinale ha poi ricordato alcuni passaggi salienti della lettera di papa Francesco inviata al Procuratore Generale della Congregazione dell'Oratorio: «“Grazie all’apostolato di san Filippo - scrive il Papa - l’impegno per la salvezza delle anime tornava ad essere una priorità nell’azione della Chiesa; si comprese nuovamente che i Pastori dovevano stare con il popolo per guidarlo e sostenerne la fede. Filippo fu guida di tanti, annunciando il Vangelo e dispensando i Sacramenti. In particolare, si dedicò con grande passione al ministero della Confessione, fino alla sera del suo ultimo giorno terreno. La sua preoccupazione era quella di seguire costantemente la crescita spirituale dei suoi discepoli, accompagnandoli nelle asperità della vita e aprendoli alla speranza cristiana. La sua missione di ‘cesellatore di anime’ era favorita certamente dall’attrattiva singolare della sua persona, contraddistinta da calore umano, letizia, mitezza e soavità. Queste sue peculiarità trovavano la loro origine nell’ardente esperienza di Cristo e nell’azione dello Spirito divino che gli aveva dilatato il cuore”. Su questa traccia hanno poi operato i suoi discepoli in Italia e all'estero».

«Anche nella nostra Perugia – ha evidenziato il cardinale Bassetti avviandosi alla conclusione –, l'opera dei padri Filippini ha lasciato segni indelebili nella giuda delle anime e nella predicazione cristiana. Voglio qui ricordare tre religiosi oratoriani illustri: Orazio Mancini, fondatore della Congregazione a Perugia, Cesare Crispolti, storico insigne e Ettore Ricci, predicatore e uomo di vasta cultura. Ringraziamo Dio, che in san Filippo e nei suoi figli ha voluto ancora una volta mostrarci il suo amore di Padre».