Perugia: I due “segni” dei giovani italiani alla GMG 2016 tra detenute, malati e ragazze sfruttate, “abitanti” delle “periferie esistenziali” richiamando numerosi giovani in preghiera

foto1 foto2Sabato pomeriggio 30 gennaio sono arrivate a Perugia le riproduzioni del Crocifisso di San Damiano e della statua della Madonna di Loreto, i due simboli che saranno portati in dono alla Chiesa polacca e consegnati a papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) del prossimo luglio a Cracovia, in occasione del pellegrinaggio promosso dal Servizio nazionale di pastorale giovanile in tutta Italia. Le tappe principali di questo percorso nel capoluogo umbro, curato e promosso dall’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, sono state la sezione femminile del Carcere, la cappella dell’Ospedale “Santa Maria di Misericordia” e il piazzale-parcheggio antistante il Palasport “Evangelisti” in Perugia. In quest’ultimo luogo, dove sono sfruttate tante ragazze “schiave delle strade”, a mezzanotte numerosi giovani con i membri e volontari della Comunità “Papa Giovanni XXIII” si sono raccolti in preghiera recitando il Santo Rosario e invocando la Beata Vergine Maria per la “liberazione” di queste ragazze.

«Le periferie esistenziali che abbiamo visitato in questa bella giornata di preghiera – ha commentato don Francesco Verzini, co-direttore del dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile – oggi sono piene di Vita: abbiamo sperimentato la Bellezza della semplicità di un gesto di prossimità, ma soprattutto sia facile portare la speranza in questi luoghi spesso dimenticati dall’avanzare incessante della nostra quotidianità».

Altrettanto significativa è stata l’esperienza del pellegrinaggio con i due doni dei giovani italiani alla GMG di Cracovia nella sezione femminile del Carcere di Perugia, da quanto ha evidenziato don Riccardo Pascolini, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile e responsabile del Coordinamento Oratori promosso dalla Conferenza episcopale umbra (Ceu). «Mi ha profondamente colpito – ha sottolineato il sacerdote perugino – una frese di don Saulo Scarabattoli (cappellano della sezione femminile del Carcere, n.d.r.) nel chiedere alle detenute quale preghiera affidare ai due “segni” portati in pellegrinaggio. Una ragazza ha così risposto: “Che ognuna di noi e i nostri figli e i ragazzi che andranno a Cracovia possano trovare sempre il coraggio di abbracciare la Croce di Gesù!”. Credo che questa preghiera ci riveli il senso profondo ed intimo di questo pellegrinaggio, in quei luoghi che sembrano lontani dalle nostre vite, ma che, invece, siamo chiamati a riscoprire, come ci suggerisce papa Francesco».

Lo stesso don Riccardo, insieme a tre volontarie dell’equipe diocesana dei giovani, ha poi celebrato la Santa Messa in carcere, al termine della quale i due doni sono stati trasferiti presso l’Ospedale di Santa Maria della Misericordia: qui, in una chiesa gremita, numerosi giovani si sono alternati e susseguiti nella preghiera fino a tarda sera per poi raggiungere la zona del Palasport “Evangelisti” per l’ultimo incontro di preghiera, che si è rivelato di intensa evangelizzazione.