Perugia: Dal convegno “Dignità e lavoro”. Il cardinale Bassetti: «Un giovane non può arrendersi». Le testimonianze molto significative di due tirocinanti del progetto “SoSteniamo il lavoro” che ha dato l’opportunità a 16 giovani e adulti di inserirsi a livello lavorativo nel corso del 2018

«Cari studenti, cari giovani, la vostra presenza è per me motivo di gioia, perché siete i destinatari di questo convegno. Se la scuola che voi frequentate, e sono sicuro che se siete qui la frequentate con passione, se non ha questo scopo sarebbe come il Giro d’Italia senza traguardo». Ha esordito con queste parole il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nel suo intervento di saluto al convegno “Dignità e lavoro”, in svolgimento nel capoluogo umbro venerdì 16 novembre, promosso dalla Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve sulla scia del progetto “Sosteniamo il lavoro” finanziato dall’8xMille della Chiesa cattolica, che ha coinvolto diverse realtà produttive del territorio, offendo una prima opportunità occupazionale dignitosa ad alcuni giovani e adulti. E’ un progetto che proseguirà nei prossimi due anni dando ad altre 40 persone la possibilità di crearsi un lavoro dignitoso.
Il cardinale Bassetti ha proseguito il suo breve intervento (sarà lui stesso a tenere le conclusioni del convegno) chiedendo ai numerosi giovani presenti «quale è il vostro traguardo? Una missione, un lavoro, un impegno, una professione, un continuare gli studi. L’attività umana è fondamentale per la vita e avete fatto bene a partecipare a questo convegno organizzato dalla nostra Caritas diocesana. Intervengono persone esperte e significative ed è presente anche il governo con il suo sottosegretario di Stato al lavoro, che ci daranno un incoraggiamento, soprattutto speranza, perché il lavoro non è un’attività umana e basta, il lavoro è qualcosa che fa parte della nostra persona. Io incontro spesso tanti giovani e non pochi di loro mi chiedono: “vescovo aiutami a trovare un lavoro, perché io mi sto arrendendo”. Un giovane che mi dice “mi sto arrendendo” è la preoccupazione più grande della mia vita. Se si arrende un anziano come me, che è abbastanza vicino al traguardo della vita…, ma un giovane non può arrendersi e quella speranza che tutti portiamo nel cuore deve concretizzarsi con il sostegno delle istituzioni chiamate a fare la loro parte affinché nessuno si arrenda, perché a tutti deve stare cuore il futuro di voi giovani. E questo “stare a cuore” è il grande messaggio che don Lorenzo Milani trasmetteva ai suoi ragazzi: “Tu mi premi perché prima di ogni cosa, della scuola, del lavoro, tu sei una persona che mi sta a cuore e il tuo bene diventa il mio bene. Lo Stato, la Chiesa non hanno altri beni se non quello di favorire la crescita umana e professionale di voi giovani per darvi una prospettiva nella vita».
Sono intervenuti alla sessione plenaria del convegno (i lavori proseguiranno nel pomeriggio con la tavola rotonda e dei workshop per studenti su temi specifici) il sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Claudio Cominardi, don Ivan Maffei, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e sottosegretario della Cei, il referente di Caritas italiana don Andrea La Reggina, l’assessore comunale di Perugia alle politiche sociali Edi Cicchi, il segretario confederale CISL Andrea Cuccello, l’economista Leonardo Becchetti, ordinario presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, i manager di Umbragroup Spa e Gi Group Spa Carlo Odoardi e Antonio Bonardo, il direttore della Caritas di Perugia diacono Giancarlo Pecetti e due tirocinanti di “SoSteniamo il lavoro”, Camilla Bizzarri, presso l’azienda Agricolus, e Noura Koulali, presso la Conad di Castel del Piano (Pg).
Molto significative sono state le testimonianze delle due tirocinanti, perché nel loro caso si è concretizzato il tema del convegno “Dignità e lavoro”. «Siamo state scelte perché donne, mogli e madri – hanno detto – e questo ci ha dato molta dignità, forza e speranza nel nostro lavoro sostenendoci nella gestione delle nostre famiglie e di noi stesse. In questo progetto abbiamo incontrato delle persone che hanno ascoltato le nostre difficoltà aiutandoci a superarle dandoci il loro sostegno. Siamo passate da un futuro molto incerto alla realizzazione del nostro sogno, quello di essere autonome trovando un lavoro dignitoso».
Il progetto “SoSteniamo il lavoro”, frutto della collaborazione tra Caritas diocesana e gli Uffici diocesani per i problemi sociali e per la pastorale giovanile, con il sostegno di Gi Group Spa, TERZO SAPERE – ANSPI e il Progetto Policoro di Perugia, proseguirà per altri due anni rivolto a 40 giovani e adulti di cui 10 con tirocini extracurriculari come nel 2018, 10 con un corso di formazione nel settore tessile, 10 con un corso di formazione nel settore “operatore programmatore cnc” e 10 con un corso per coloro che intenderanno aprire un’attività imprenditoriale sostenuti, se sarà possibile, dall’iniziativa del Prestito della Speranza di Caritas italiana. A illustrare come è nato il progetto “SoSteniamo il lavoro” e i risultati del suo primo anno di attività, è stato il direttore della Caritas perugina il diacono Giancarlo Pecetti. «Questo progetto è stata una piccola risposta alla disoccupazione giovanile, purtroppo oggi salita al 31% – ha commentato Pecetti –. Riteniamo che “SoSteniamo il lavoro” abbia raggiunto buoni risultati interessando 120 persone a presentare le domande per la selezione». I candidati valutati sono stati 79 di cui 27 quelli scelti per il tirocinio (15 maschi e 12 femmine con età media 30 anni), avviati presso le 25 imprese coinvolte nel progetto. I tirocinanti che hanno completato il percorso di sei mesi retribuiti (circa 550 euro netti mensili) sono stati 24 (3 si sono ritirati per aver trovato lavoro), di cui 16, pari al 67%, hanno avuto l’opportunità di inserirsi a livello lavorativo nel 2018.
Com. stampa a cura di Riccardo Liguori /