Perugia-Città della Pieve: Dal pellegrinaggio mariano in “treno storico” alla tomba dell’Apostolo Pietro, la raccomandazione del cardinale Gualtiero Bassetti ai fedeli della sua comunità diocesana: «Seguire nella vita di tutti i giorni l’esempio di Maria e recitare il Rosario in famiglia»

«E’ stato un pellegrinaggio eccezionale con più di ottanta bambini e ragazzi gioiosi che hanno pregato ma anche saputo divertirsi sul “treno storico” che ci ha portato in Vaticano, sulla tomba dell’Apostolo Pietro e a partecipare alla preghiera dell’Angelus di papa Francesco. Mi ha commosso vedere tanti giovani e adulti alternarsi a pregare nel vagone dove si trovava la statua della Madonna di Fatima del Santuario di Città della Pieve». Così il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti ha commentato il viaggio-pellegrinaggio in “treno storico”, messo a disposizione dalla Fondazione Ferrovie della Stato, che ha portato domenica 8 ottobre da Chiusi Scalo alla stazione San Pietro in Vaticano quasi seicento fedeli perugino-pievesi. Intorno alle ore 16.30 i pellegrini sono ripartiti con lo stesso “treno storico” per fare rientro in serata riportando la venerata statua della Madonna di Fatima nel Santuario di Città della Pieve. «La gente è ritornata a casa piena di entusiasmo – ha evidenziato il cardinale Bassetti – e ricorderà per molto tempo questo viaggio in treno, il mezzo di trasporto che si presta bene a questo tipo di pellegrinaggio».

Al termine della recita dell’Angelus in Piazza San Pietro, i pellegrini perugino-pievesi si sono recati nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, nelle vicinanze dello storico palazzo vaticano del Sant’Uffizio, per partecipare alla celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Bassetti. Questo luogo di culto è la chiesa romana per eccellenza della Divina Misericordia, e l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve ha preso spunto per “legare” il messaggio dell’Amore misericordioso a quello di Fatima. Commentando le parole del Papa rivolte ai fedeli perugino-pievesi durante l’Angelus, il cardinale Bassetti ha richiamato non poco l’attenzione del fedeli alla devozione mariana, quindi, al significato della recita del Rosario, raccomandando alla sua comunità diocesana di «seguire nella vita di tutti i giorni l’esempio di Maria e recitare il Rosario in famiglia». Il Rosario, ha aggiunto, «di tutte le pratiche di pietà è quella che più di ogni altra si avvicina alla preghiera liturgica del Vespro e della Messa. Infatti vi è una meditazione di tutti i misteri di Cristo e di Maria e, quindi, è preghiera biblica. Il Rosario, composto dal Padre Nostro, la madre di tutte le preghiere perché insegnato da Gesù, e dall’Ave Maria, il saluto dell’Angelo, non è una preghiera ripetitiva, ma contemplativa».