Perugia: Celebrata la XXVI Giornata Mondiale del Malato. Il cardinale Gualtiero Bassetti: «Si deve fare di tutto per assistere, consolare, attenuare il dolore, ma l’ultimo soffio vitale lo può spegnere soltanto Colui che creandoci l’aveva acceso»

E’ stata celebrata a Perugia, nella chiesa parrocchiale Maria Regina della Pace in Santa Lucia, nel pomeriggio di domenica 11 febbraio, la XXVI Giornata Mondiale del Malato, che ha visto la partecipazione di diverse centinaia di fedeli all’Eucaristia presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti insieme al vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti e a numerosi sacerdoti, alcuni disabili. Il parroco don Ignazio Zaganelli, nel ringraziare tutti i fedeli per le offerte raccolte e donate alla Casa parrocchiale di ospitalità per persone affette da leucemia e loro familiari, ha raccontato la storia di questa realtà di accoglienza con otto mini appartamenti molto funzionali sorta sette anni fa come «segno di amore, condivisione e speranza», che attualmente accoglie 24 malati tra bambini, giovani e adulti.

 

I giovani invitati a chinarsi su chi soffre.       

In modo particolare alle giovani generazioni si è rivolto il cardinale Bassetti, al termine della celebrazione, nel dire loro: «E’ importante partecipare durante l’anno ai pellegrinaggi nei santuari mariani, come quello di Lourdes, come accompagnatori di malati e disabili. Io vorrei invitare soprattutto i giovani a un volontariato ancora più attivo, consapevole, a chinarsi su chi soffre. Noi dedichiamo tanto tempo al divertimento, che per carità non c’è niente di male, ma se noi dedicassimo qualche ora a chi soffre faremmo l’esperienza bellissima di incontrare Gesù. Abbiamo un volontariato attivo, fatto soprattutto di adulti e di anziani, ma sarebbe una cosa più bella, più grande e più benedetta da Dio se i giovani facciano insieme azioni buone come assistere a turno, per tutto l’anno, chi ha bisogno».

 

Il male nelle sue dimensioni fisica e spirituale.

Il porporato, nel commentare la Parola di Dio, si è soffermato sulla «tragica realtà del male nelle sue dimensioni fisica e spirituale. Il male che aggredisce il nostro corpo e lo rende infermo; il male che pian piano penetra nel nostro spirito fino a lacerarlo. La liturgia di oggi ben esprime anche il senso di questa domenica nella quale si celebra la XXVI Giornata del Malato per riflettere sul dolore dell’uomo e del mondo».

«Il male trova molte forme ed occasioni per aggredire la vita delle persone – ha sottolineato il cardinale –. Ognuno di noi ha sperimentato in se stesso, o nella vita di propri familiari, o di persone amiche le sofferenze dovute a varie malattie, spesso mortali. Il mistero del male fa parte della nostra storia, esso penetra nella vita della persone e dei popoli, suscitando dolore e sofferenza, ma anche, grazie a Dio, volontà di riscatto e di trovare salute e salvezza. Di fronte a questo mondo lacerato dal male fisico e soprattutto morale, si erge serena e amorevole la persona di Gesù il quale è venuto per liberarci, per darci vita in abbondanza e noi sappiamo benissimo che le guarigioni che Egli opera sui corpi sono il segno che il Regno di Dio, attraverso Gesù, è presente in mezzo all’umanità … Gesù, Signore della vita e della storia, è davvero più forte del male ed Egli è veramente capace di liberarci e di guarirci da ogni male fisico e morale, perché Lui è accanto a noi, nella nostra solitudine, è Lui il malato perché dice: quello che avete fatto al fratello l’avete fatto a me».

 

Il ricordo di Madre Speranza di Gesù nel 35° anniversario della morte.

Il cardinale Bassetti ha poi raccontato la sua visita al Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza di Todi, dove al mattino aveva presieduto la celebrazione eucaristica del 35° anniversario della morte di Madre Speranza di Gesù, avvenuta l’8 febbraio 1983. «Questa grande mistica del nostro tempo – ha ricordato – ha fatto un’esperienza profonda di quest’amore che salva», perché «lei parlava con Gesù come noi parliamo con i nostri familiari ed amici e il Santuario dell’Amore Misericordioso è diventato sempre più luogo di pellegrinaggio anche per i malati gravi che nell’abbraccio con il Signore, come succede a Lourdes, ritrovano pace e conforto e anche guarigione».

 

Le cure prestate in famiglia vanno sostenute con politiche adeguate.

Il porporato, nel commentare il messaggio di papa Francesco per questa XXVI Giornata, ha evidenziato che «il Santo Padre invita a guardare ad un passato di carità, nei confronti dei malati, che da sempre continua nella Chiesa… La Pastorale della salute resta e resterà sempre un compito necessario ed essenziale, da vivere con rinnovato slancio a partire dalle comunità parrocchiali fino ai più eccellenti centri di cura. Non possiamo qui dimenticare la tenerezza e la perseveranza con cui molte famiglie seguono i propri figli, genitori e parenti malati cronici o gravemente disabili. Le cure che sono prestate in famiglia sono una testimonianza straordinaria di amore per la persona e vanno sostenute con adeguato riconoscimento e con politiche adeguate. Pertanto medici e infermieri, sacerdoti, consacrati e volontari, familiari e tutti coloro che si impegnano nella cura dei malati partecipano a questa missione ecclesiale».

«La vita umana dal primo istante del proprio concepimento fino all’ultimo respiro – ha evidenziato il cardinale Bassetti avviandosi alla conclusione –, va sempre accolta, accompagnata, sostenuta e integrata. Si deve fare di tutto per assistere, consolare, attenuare il dolore, ma l’ultimo soffio vitale lo può spegnere soltanto Colui che creandoci l’aveva acceso».

 

L’annuncio del 6° Meeting “E io vi ristorerò … nella sofferenza la Speranza”.

La Giornata del malato, che a Perugia è promossa dall’Ufficio diocesano per la pastorale della Salute con la collaborazione di diverse associazioni ed organizzazioni di volontariato ospedaliero, si è conclusa con l’annuncio ufficiale del 6° Meeting “E io vi ristorerò … nella sofferenza la Speranza”, in calendario domenica 6 giugno 2018, presso la Parrocchia di San Giovanni Battista di Marsciano e con la consegna dello stendardo del Meeting a mons. Giuseppe Ricci, parroco di Marsciano e vicario episcopale della Quinta Zona pastorale. Si tratta di una giornata di riflessione e festa con anziani, malati, disabili, operatori sanitari, volontari e famiglie, che da sei anni si tiene in una delle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi. Lo scorso anno il Meeting si è tenuto nella Parrocchia di San Bartolomeo di Ponte San Giovanni (Terza Zona pastorale).