Perugia: Celebrata la prima “Domenica della Parola di Dio”. Il cardinale Gualtiero Bassetti: «Non dobbiamo mai cessare di metterla al centro di ogni nostra giornata, soprattutto in questo periodo fecondo di Quaresima»

«E’ necessario un esame di coscienza per esaminare quanto abbiamo approfondito la Parola di Dio nella nostra vita, quanto del nostro tempo l’abbiamo dedicato alla preghiera e quanto, con i nostri digiuni e sacrifici, abbiamo cooperato alla carità per compiere delle opere buone. Credo che il Signore ci chieda questo». Con queste parole il cardinale Gualtiero Bassetti ha introdotto la celebrazione eucaristica del primo incontro diocesano della “Domenica della Parola di Dio” tenutosi nella chiesa parrocchiale del quartiere perugino di Santa Lucia il 4 marzo, giornata in cui è stata posta particolare attenzione alla Sacra Scrittura durante le messe nelle parrocchie dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, su indicazione dello stesso presule nel far proprio l’invito di papa Francesco a dedicare una domenica dell’Anno liturgico alla Parola del Signore. «Se in questo giorno nella nostra Chiesa – ha sottolineato il cardinale – abbiamo rinnovato l’impegno per la diffusione e l’approfondimento della Sacra Scrittura, occorre però ricordarci che ogni giorno dobbiamo sapere attingere a questa sorgente di acqua viva che è la Parola. Grazie alla liturgia quotidiana della Chiesa, nello studio personale, prendendo parte agli eventi che la nostra Diocesi non manca di organizzare, cogliamo quella opportunità che il Concilio Vaticano ha offerto ai fedeli esortandoli ad una frequente lettura della Divine Scritture. La Parola di Dio possa essere al centro dei nostri pensieri e della nostra vita».

Cacciare i mercanti che albergano nel nostro cuore.     

Il porporato, commentando il Vangelo della terza domenica di Quaresima, ha evidenziato che Gesù, nel cacciare i mercanti dal tempio, «ha agito da vero profeta richiamando anche noi oggi ad una maggiore serietà, invitandoci a fare attenzione a tutte le intenzioni con cui facciamo le cose, soprattutto quelle che riguardano la purezza  dei nostri intendimenti interiori. Per cacciare i mercanti che albergano nel nostro cuore, perché poi il vero tempio di Dio è il cuore di ogni uomo, la Parola del Signore ci viene incontro e in nostro aiuto. Questa Parola, che giunge a noi attraverso la Bibbia, è davvero un mezzo privilegiato per purificare lo spazio del cuore e per tale ragione non dobbiamo mai cessare di metterla al centro non solo di ogni domenica, ma di ogni nostra giornata, soprattutto in questo periodo fecondo della Quaresima».

L’esperienza dell’annuncio della Parola di Dio nella Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli.

Il primo incontro diocesano della “Domenica della Parola”, organizzato dall’Ufficio catechistico, diretto da don Calogero Di Leo, e dal Settore Apostolato Biblico (SAB), coordinato da padre Giulio Michelini, ha portato a Perugia don Alessandro Biancalani, docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà teologica dell’Italia centrale di Firenze, con alcuni collaboratori impegnati da otto anni nell’annuncio, conoscenza ed approfondimento della Parola di Dio nella Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli. Un impegno che ha valorizzato il laicato nell’invitarlo, accoglierlo e formarlo dando vita a 400 gruppi di ascolto della Parola con circa 3.000 persone impegnate. Oggi vivono un cammino diocesano annuale che coinvolge concretamente i parroci ai quali sono stati forniti un sussidio, delle schede di lavoro e delle persone formate per vivere territorialmente questo cammino. Don Biancalani e i suoi collaboratori non hanno svolto delle “classiche” relazioni, ma presentato le loro esperienze-testimonianze. Parole che sono state colte dal vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti come un incoraggiamento-esempio da seguire anche a Perugia.

La Parola di Dio per tanti credenti alla porta della Chiesa.

«E’ un cammino di avvicinamento, conoscenza e approfondimento della Parola di Dio non solo rivolto alle famiglie e portato nei luoghi da loro maggiormente vissuti, come la casa e la comunità parrocchiale, ma ad ambiti diversi quali il carcere e l’ospedale». Lo ha spiegato, a margine dell’incontro, don Biancalani ad alcuni giornalisti, sottolineando che si tratta anche di un aiuto a realizzare la Chiesa “in uscita” voluta da papa Francesco, «dove le tante persone che sono sulla porta della nostra Chiesa, come i divorziati e coloro che vivono un’esperienza di convivenza, si sono sentite accolte dalla loro Chiesa attraverso l’ascolto e la meditazione nel vivere un’esperienza di condivisione alla luce della Parola di Dio. Abbiamo ricevuto delle lettere bellissime di ringraziamento da queste persone per essersi sentite accolte, nel ritrovare il gusto di mettersi maggiormente in gioco come credenti alla porta».