Perugia: All’Assemblea dei direttori e dei responsabili dei Cori delle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi presentato il grande concerto “Mille voci per la città” nell’ambito del 7° Meeting socio-sanitario “E io vi ristorerò”. Mons. Paolo Giulietti: «Uscire dalla cattedrale e andare verso la città» è «una grande occasione di proposta culturale e di evangelizzazione»

Nel pomeriggio di domenica 20 gennaio, presso il Centro Mater Gratiae in Montemorcino di Perugia, si è svolto l’incontro dei direttori e dei responsabili dei Cori delle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi perugino-pievese, occasione anche per presentare le attività che accompagneranno in un lavoro comune, nel corso dell’anno appena iniziato, le sette corali zonali (formate da più cori parrocchiali).
Alla presenza del delegato ad omnia mons. Paolo Giulietti, arcivescovo eletto di Lucca, e del direttore dell’Ufficio liturgico diocesano don Antonio Sabatini, sono stati trattati dall’assemblea due argomenti. In primis, è stato presentato l’appuntamento più importante, quindi anche il più impegnativo, quello del grande concerto in Piazza IV Novembre, in programma la sera del 2 giugno, denominato “Mille voci per la bontà”. Questo evento concluderà il 7° Meeting “E io vi ristorerò” promosso dall’Ufficio diocesano per la pastorale della salute, che, dopo aver fatto tappa ogni anno in una Zona pastorale diversa, approderà in quella di Perugia Città (Prima Zona) la prossima primavera. L’annuncio sarà dato ufficialmente all’annuale Giornata mondiale del malato che a Perugia sarà celebrata domenica 10 febbraio. Si tratta di una iniziativa che coinvolge tutte le realtà sanitarie, socio-assistenziali e il mondo del volontariato operanti nella Prima Zona pastorale.
«L’iniziativa canora conclusiva del meeting – come ha annunciato da mons. Giulietti – non sarà solo un semplice concerto, ma un spettacolo nel quale si alterneranno canzoni e testimonianze. In pratica, uno show fatto in piazza. In questa serata, sarà chiesto ad ogni corale zonale un pezzo, non liturgico, ma da “piazza”, che tratti comunque temi importanti, ma che non sia riservato esclusivamente al pubblico di Chiesa».
« L’idea – ha proseguito il presule – è infatti quella di uscire dalla cattedrale e andare verso la città. Questo evento sarà una grande occasione di proposta culturale e di evangelizzazione per Perugia. La manifestazione si concluderà con un canto eseguito da tutte le corali insieme sulla gradinata del duomo».
Il secondo argomento trattato in assemblea, meno specifico, ha riguardato il mondo delle corali diocesane in generale, del loro futuro e della loro programmazione, anche alla luce delle varie visite pastorali compiute da mons. Giulietti da vicario generale e vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve e dall’operato dell’Ufficio liturgico. Nel corso di queste visite alle comunità parrocchiali è emerso che il canto ha perso un po’ la sua funzione all’interno della liturgia. Proprio per far fronte a ciò, si sta cercando di coinvolgere le corali in alcuni incontri diocesani annuali di formazione, di confronto e nei quali si mettano a fuoco i vari problemi. In tal senso l’Ufficio liturgico è molto attivo, come ha sottolineato il suo direttore. «Sto lavorando su un vademecum che fornisca alcune indicazioni basilari – ha annunciato don Sabatini –, come ad esempio quale sia il canto più adatto per una determinata liturgia e come sceglierlo, oppure come coinvolgere attivamente tutta l’assemblea. Non dobbiamo mai perdere di vista che il canto è una delle maggiori componenti della celebrazione eucaristica e che è una vera e propria azione simbolica attraverso la quale esprimiamo unità».
Rimanendo su questo tema, mons. Giulietti ha ricordato che l’Assemblea straordinaria della Cei dello scorso novembre ha approvato il testo del nuovo messale, nel quale ci sono alcune novità inerenti le parti musicali alle quali tutti, sacerdoti compresi, si dovranno adeguare. «Queste modifiche – ha concluso il presule – sono l’occasione per tornare a riflettere sulla partecipazione liturgica dei cori e credo che sia quanto mai opportuno almeno un confronto all’anno con i rappresentanti di tutte le corali della Diocesi».